Frank De Boer si presenta al mondo nerazzurro. Nella tradizionale conferenza, a poche ore dall'approdo nella nuova realtà, il tecnico olandese racconta i primi contatti con il club, la scelta di cambiare rotta, di sposare un progetto ambizioso. Un ribaltone recente, nelle scorse settimane un primo contatto, poi il passo decisivo dopo la rottura della dirigenza con Mancini. Non si pone limiti De Boer, l'Inter è sì squadra in divenire, ma ha giocatori di sicuro affidamento, di grande talento e avvenire, occorre quindi lavorare per trovare la giusta intesa. 

"Non è la situazione ideale iniziare a due settimane scarse dal via del campionato, ma la nostra filosofia è semplice e spero possa essere capita in fretta. La base è già buona, cercheremo di essere pronti. Quando sono stato contattato dall'Inter? La prima volta due settimane fa per un sondaggio. Poi le cose sono andate avanti e sono onorato di avere questa occasione in un club così importante. È la mia prima esperienza fuori dall'Olanda, credo che nella Serie A negli ultimi due anni si giochi un calcio molto moderno rispetto agli schemi un po' fissi dei tempi precedenti. Posso far crescere i giovani, ma lavoro volentieri anche con giocatori più esperti, che recepiscono prima. Il vivaio dell'Inter comunque è all'avanguardia".

Il mercato intriga non poco. Al momento, in casa Inter, diversi arrivi, nessuna partenza. La presenza in rosa di Banega attutisce in parte la necessità di operazioni in entrata in mediana, perchè l'argentino può tappare più falle. De Boer - aldilà delle voci sponda Napoli - stringe a sè Icardi e approva poi l'assalto a Gabigol, giovane talento verdeoro in ottica Inter. 

"Se ho fatto richieste di mercato, soprattutto sul regista? Intanto è arrivato Banega, che può anche fare il play basso. Ma soprattutto voglio valutare cosa ho a disposizione. Un conto è vedere i giocatori in tv, altra cosa scoprire sul campo che qualcuno può ricoprire posizioni diverse. L'idea è quella di non cedere nessuno, compreso Icardi che nelle ultime due stagioni ha dimostrato quanto vale. Mauro è giovane e sono sicuro che potremo lavorare bene insieme. Gabigol? Credo che sia nel mirino di tutti i club più forti al mondo. Rimpianto per Milik? No, ma per lui la A sarà una grande esperienza. All'Ajax ci sono giovani interessanti, ma ora è meglio se giocano 30 gare là che 10 qui". 

Chiusura dedicata al possibile schieramento iniziale. De Boer oscilla tra 4-3-3 e 4-2-3-1, in sostanza ripercorre il credo Mancini. Importante valutare però gli effettivi in rosa, prima di tracciare una linea. A De Boer, si chiede identità di squadra e bel gioco, il risultato non può prescindere dal piacere. Si riparte dalle lacune di Mancini per costruire l'Inter di De Boer. Non è affar semplice, specie a due settimane dall'avvio della massima serie. 

"In linea di massima gioco con il 4-3-3 o con il 4-2-3-1, ma sono aperto ad ogni possibilità. Questa rosa ha più esperienza di quelle che ho avuto all'Ajax, quindi apprende più in fretta. Poi è chiaro che servirà un po' di tempo per vederli giocare come voglio io. L'Inter e San Siro sono esigenti? Siete mai venuti all'Amsterdam Arena? Anche lì fischiano se non fai bene. L'ideale sarà coniugare bel gioco e risultati. Lo stile di vita italiano diverso dal mio? Sono stato qui in vacanza, ho vissuto a Barcellona, non molto diversa".