Anno nuovo, problemi vecchi per l'Inter di Roberto Mancini, che a fronte delle solite ottime individualità offensive deve fare i conti, dalla parte opposta, con le altrettanto solite enormi lacune di una difesa che viene presa ripetutamente a schiaffi dal Tottenham. Gli inglesi si impongono con un rotondo e pesantissimo 6-1, legittimando nella ripresa con Alli, Kane, Janssen e Harrison i gol del primo tempo siglati dal centravanti - su rigore al quinto - e da Lamela. Illusorio il gol del momentaneo pareggio di Perisic. Buone indicazioni da Banega, unico ad accendere la luce nel marasma neroazzurro.
Mancini sceglie Icardi davanti al terzetto formato da Perisic, Banega e Biabiany. L'argentino fa la spola tra la trequarti e la mediana, dove agiscono Kondogbia e Brozovic. In difesa D'Ambrosio e Ansaldi sono gli esterni, Murillo e Miranda i centrali davanti ad Handanovic. Stesso schieramento per Pochettino, che davanti a Vorm piazza Walker, Carter-Vickers, Alderweireld e Rose. Dier e Mason i frangifrutti e i primi ad impostare la manovra, che sfoga sui trequartisti - Lamela, Alli e Eriksen - alle spalle di Kane.
Pronti via è subito il Tottenham a partire meglio, con gli esterni che approfittano delle disattenzioni dei terzini di Mancini: da una fallace chiusura di Ansaldi nasce il rigore che Kane, al quinto, trasforma spiazzando Handanovic. Gli inglesi legittimano il punteggio con una pressione organizzata e asfissiante, che non permette all'Inter di manovrare, complice inoltre l'assenza di un vero e proprio playmaker. L'inferiorità a centrocampo viene colmata dall'estro di Banega, che sale in cattedra a metà della prima frazione: l'argentino si abbassa molto - quasi in un inedito terzetto di centrocampo - e smista bene la sfera sugli esterni, velocizzando meglio la manovra. E' da una sua verticalizzazione che nasce il gol del pari dei neroazzurri: Perisic è il solito falco ad entrare nello spazio ed è impeccabile, di punta, a trafiggere l'incolpevole Vorm. L'Inter si scuote e riesce a gestire meglio il possesso palla, rendendo vano e sterile il pressing avversario: è sulle fasce che i terzini, in sovrapposizione alle ali, fanno la differenza. Icardi, avulso dalla manovra, ha l'occasione su assist del croato dalla sinistra, ma spreca in malomodo. Nel finale di frazione l'Inter torna a soffrire, soprattutto nella marcatura dei trequartisti: sia Brozovic che Kondogbia non trovano punti di riferimento e perdono Lamela al limite. Per l'ex Roma è un gioco da ragazzi prendere la mira e battere ancora l'estremo difensore sloveno per il nuovo vantaggio.
Ci si attendeva ad inizio ripresa una risposta dell'Inter al secondo svantaggio, ma è ancora il Tottenham a partire meglio e le accelerazioni in rapida successione di Alli sulla trequarti spaccano in due la gara: l'inglese dialoga con Kane, che gli appoggia sul piatto destro la sfera per il tris. Poco dopo, sempre in transizione offensiva, con la difesa dell'Inter che latita, è Kane che di destro si libera di Miranda e batte ancora Handanovic. Non paga del punteggio, la squadra inglese continua a pressare i portatori di palla neroazzurri ed è il solito Alli a saltare a piè pari la linea mediana, prima di servire in area Janssen che di destro fa 5-1 al 65'. Le girandole di cambi sembrano spezzare il ritmo agli indemoniati ragazzi di Pochettino, con Icardi e Biabiany che ne approfittano per andare vicini al gol, il primo di destro dal limite, il secondo di testa. Le occasioni fallite abbattono ulteriormente la squadra italiana, che si concede all'ennesimo svarione difensivo ed al sesto gol di Harrison, ad un quarto d'ora dal termine. Poche emozioni nei minuti finali, con la sfida che si trascina stancamente verso il triplice fischio finale.