Ever Banega si prende l'Inter. Al tramonto di luglio, con gambe pesanti e poco fiato. Partita utile a valutare i progressi di condizione, in campo la Primavera, con alcuni nazionali a nobilitare l'undici. Si gioca a Trento, di fronte la rappresentativa locale. Non è quindi l'avversario ad attrarre l'attenzione. Si segue con interesse l'evolversi dell'incontro, per "assaporare" i primi passi dei nazionali. Spicca, tra tutti, Banega. Mente veloce, idee, calcio in verticale. Nella rosa nerazzurra, un innesto senza eguali. In una mediana ad alto impatto fisico, un giocatore in grado di accendere la luce. 4-2-3-1 per Vecchi, Banega può giocare sulla trequarti, ma si abbassa, senza fatica, quando alla manovra serve il là.
Non segna, ma il responso è significativo, il futuro è in buone mani. Manca Perisic - problemi personali - in campo Murillo, Brozovic, Medel, Dodò e Yao. Dodò segna su rigore, ma resta in uscita. Dopo i contatti - al momento senza esito - con la Samp, si attendono acquirenti. Yao è invece in orbita Crotone, realtà perfetta per acquisire esperienza nella massima serie. Medel gioca 30', poco meno dei compagni della prima squadra, il Pitbull è un passo indietro. Resta da smaltire qualche tossina di Copa, ma il cileno non molla. L'Inter si impone, al termine, 5-1, il risultato conta il giusto, dopo la scoppola negli States con il Bayern, importante ritrovare, almeno in Italia, un pizzico di fiducia.
Ora qualche giorno di riposo. In mattinata previsto il rientro a Milano della banda Mancini, dopo la chiusura della tournèe americana. Si riparte giovedì, gruppo compatto, prima della partenza per Oslo, sede della sfida di lusso con il Tottenham di Pochettino. Occasione propizia per proporre un'Inter di prima fascia, in attesa di novità dal fronte mercato. Si lavora per chiudere, in tempi brevi, l'affare Candreva. Da sciogliere alcuni cavilli, l'accordo è in essere.