Erick Thohir prende la parola. Lo fa nel tardo pomeriggio, ai microfoni di Inter Channel. Una presa di posizione necessaria per spegnere il fuoco nemico. Non c'è nessun segnale di disimpegno. L'idea è di riportare - con l'apporto fondamentale del Suning Group - l'Inter nell'elite del Vecchio Continente. 

"Non è vero che venderò anche il restante 30%, però, ancora una volta, la gente può dire quello che vuole".

"Io resto, credo nel progetto. Stiamo lavorando insieme alla dirigenza, abbiamo appena siglato una partnership importante. Vogliamo costruire qualcosa insieme".

Cessione necessaria. L'ingresso di nuovi soci può alleggerire la situazione del club, offrire differenti soluzioni. Il calcio italiano - eccezion fatta per la Juventus - è in un periodo di forte crisi, l'apertura ad investitori stranieri è una via da percorrere per frenare la descensio. Con i nuovi proprietari, l'accordo è su base pluriennale, l'obiettivo è ri-acquistare credibilità economica, aumentare introiti e fiducia. 

"Non è stata una decisione facile ma credo in quanto è stato fatto. Questa è l'era dei superclub e non posso negarlo, ho bisogno d'aiuto. Sono il presidente e devo prendere delle decisioni e assicurarmi che l'Inter sia stabile. Se andate a riascoltare le parole che ho detto a novembre 2013, l’Inter è uno dei 10 migliori marchi al mondo ma, in quanto a entrate, siamo al diciassettesimo posto. Nell’era dei superclub, nella maggior parte di questi le entrate superano i 300 milioni di euro e continuano ad aumentare. Col nuovo accordo per i diritti TV della Premier League credo che, tra i 30 club leader nella classifica dei profitti, 20 di essi saranno inglesi. Questi sono i miei calcoli, ma forse mi sbaglio, quindi, l’anno prossimo, potremo scendere ancora in questa classifica, forse al ventesimo posto. Non possiamo solo aspettare e guardare. Forse questa non è la decisione migliore per tutti, ma penso che questa sia la miglior decisione per me come presidente dell'Inter e per le necessità della squadra".

Thohir resta - per volontà cinese - al timone dell'Inter. Con il tycoon, restano anche i dirigenti del corso attuale. Si lavora insieme, nel rispetto del Fair Play Finanziario. Nessun esborso ingente sul mercato, si procede nella medesima direzione, con intelligenza. Un buon percorso in Europa League come base di partenza, poi l'ascesa in Champions. L'obiettivo è consolidarsi nella massima competizione europea.   

"Il gruppo Suning di Zhang crede in questo progetto, vuole costruire l'Inter insieme a noi, farla crescere. Vuole che io rimanga presidente. Il nostro nucleo di tifosi rimane in Italia, non fraintendetemi. I cambiamenti saranno nella parte aziendale, grazie all'impegno di Suning che vuole investire e far crescere il club. Quest'anno dobbiamo giocare l'Europa League e se riusciamo ad andare il più avanti possibile credo che sarà positivo e il prossimo anno dovremo essere in Champions League. Il fair play finanziario è un altro tema da rispettare e dovremo trovare un modo, ovviamente non per aggirarlo, ma per costruire un qualcosa che permetta all'Inter di avere una presenza continua in Champions League e anche per aumentare i nostri introiti. L'Inter è un brand globale con una storia incredibile e dobbiamo tornare a quei livelli".