Ci siamo, adesso non ci sono più dubbi. L'Inter è a pochissimi passi dalla seconda svolta epocale nel giro di tre anni. Neanche il tempo di abituarsi alla prima Inter di proprietà non italiana, ed ecco che i tifosi nerazzurri dovranno prendere confidenza con una nuova realtà. Da Erick Thohir a Zhang Jindong, dall'imprenditore indonesiano attivo nel mondo dei media alla grande multinazionale cinese che domina il mercato degli elettrodomestici e quello dell'e-commerce orientale. La seconda rivoluzione sta arrivando, e sarà ancora più fragorosa della prima: via definitivamente Moratti, che potrà dedicarsi alla vita da tifoso che spesso ha auspicato (chissà quanto sinceramente), e con Thohir relegato a un ruolo di secondo piano, nelle vesti di presidente onorario, con una percentuale azionaria ridotta al 30% o giù di lì, per poi uscire completamente di scena alla fine della prossima stagione.
Già, perchè chi conosce bene i cinesi è pronto a giurarci: non arrivano per partecipare, ma per giocare un ruolo di primo piano. La sostanza del messaggio che ha fatto cedere Thohir è proprio questa: niente pacchetto di minoranza, se entriamo nell'Inter vogliamo tutto. E giù sul tavolo una somma che nessuno si aspettava: una cifra tra i 500 e i 600 milioni (qualcuno parla di cifre addiritture maggiori), disponibilità ad accollarsi i debiti e, soprattutto, la garanzia di costruire una grande Inter in breve tempo, una squadra pronta a guardare negli occhi la Juve e a riaccomodarsi al tavolo delle grandi d'Europa. Lo ha detto anche Marcello Lippi in un'intervista a "La Gazzetta dello Sport", lui che i cinesi ha imparato a conoscerli nel triennio di successi al Guangzhou Evergrande: "Sono ambiziosi come gli sceicchi e faranno le cose in grande. Fidatevi di loro".
E come poteva resistere Erick Thohir di fronte a tutto ciò? Non a caso, nella mattinata di oggi, è arrivata la prima conferma ufficiale del presidente indonesiano: "Cedo l'Inter in modo che possa essere più forte e competitiva". Il velo è caduto, non si parla più di semplici rumors. Non a caso la dirigenza nerazzurra, si recherà nel week-end a Nanchino, e lo farà con tutti i suoi effettivi più importanti (dovrebbero esserci lo stesso Thohir, il dg Gardini, il Ceo Bolingbroke, il corporate divisor Williamson, il direttore commerciale Gandler e, secondo qualcuno, potrebbe esserci anche Moratti). Difficile non pensarlo: se l'organigramma nerazzurro si sposta in massa in Cina e Thohir ammette che sta cedendo, forse ci siamo, potrebbe davvero chiudersi tutto nel week-end, il closing potrebbe avvenire già il 5 giugno, con tutta l'estate davanti e con tutto il tempo necessario perchè la nuova proprietà possa conoscersi con mister Mancini, per programmare la campagna acquisti, magari insieme al ds Piero Ausilio, che tanto bene ha operato negli ultimi anni di vacche magre, raccogliendo estimatori in giro per l'Italia e all'estero. E chissà, magari i tifosi nerazzurri potranno tornare a sognare in grande.