Il sacrificato del Bologna sull'altare del mercato probabilmente sarà lui, Abadou Diawara, a 18 anni già un centrocampista che ha attirato su di sè le attenzioni di tanti club importanti in giro per l'Europa. Vedremo se qualcuno in Italia riuscirà a non farlo scappare dalla Serie A, oppure se il paragone con Mamadou Diarra dovrà essere confermato lontano dal nostro paese.
In una lunga intervista concessa al sito della Uefa, Diawara ha ripercorso la sua carriera fino a questo momento. Una stagione più che positiva quella appena trascorsa per lui: "Sinceramente sì, non mi aspettavo nemmeno io che le cose andassero subito così bene. Però il lavoro ha pagato e sono felice che sia andata così. Sono molto emozionato, ricordo che in Guinea si giocava su campetti incredibili. Ora posso giocare a San Siro, o mettermi alla prova contro campioni come Paul Pogba, sinceramente è una cosa incredibile! Mi sono subito adattato bene al calcio italiano, già a San Marino ho capito bene come si gioca qui. Giocare in Serie A... c’è ovviamente tanta differenza, si affrontano squadroni come il Milan o la Juventus, non è facile ma sono contento di come sono andate le cosa finora."
In Italia ha visto grandi centrocampisti a cui ispirarsi: "Mi piace tantissimo Yaya Touré, per la sua tranquillità in campo e visione di gioco. Spesso ho guardato le sue partite, per capire come si muove e cosa fa. Un altro giocatore che ammiro è Lucas Biglia della Lazio. In Serie A mi hanno colpito tre giocatori: il primo è Lucas Biglia, il secondo è Paul Pogba della Juventus, che è davvero devastante, e poi dico Borja Valero della Fiorentina. Contro loro tre è stata durissima, sono davvero fortissimi!".
Ultima parte dedicata alla stagione del Bologna e a Roberto Donadoni: "Nel calcio esistono dei momenti difficili e altri più semplici. Sicuramente mister Donadoni ha cambiato molte cose e ci ha aiutato tantissimo, nel calcio le cose possono cambiare davvero in fretta. A me chiede tante cose, sono giovane e sto imparando moltissimo. Mi aiuta davvero tanto a migliorare. Quest’anno sono cresciuto dal punto di vista tattico, ma anche da quello tecnico: sono giovane e devo ancora imparare molto.Il Bologna è una squadra che è entrata nel mio cuore. Qui sto ricevendo tantissimo, sto vivendo cose incredibili. L’atmosfera nello spogliatoio è molto positiva, siamo tutti uniti e c’è grande collaborazione tra di noi."