Un gol di Klose all'alba della partita, la firma di Candreva al tramonto. La Lazio riparte all'Olimpico, in una sfida di gala con l'Inter di Mancini. Tre punti pesanti che ri-accendono una flebile speranza d'Europa. Tre lunghezze da recuperare al Milan, quattro al Sassuolo, 180 minuti sull'orologio della A.
Simone Inzaghi si gode la ribalta e pone in risalto i meriti della squadra. Una vittoria che cancella la fermata ligure, una vittoria conseguita con un gruppo costretto a far di conto con infortuni e malasorte.
“E’ una bella vittoria, penso meritata. Siamo contenti perchè venivamo da una sconfitta che non meritavamo contro la Samp. Stasera abbiamo vinto, sono orgoglioso dei miei ragazzi. Futuro? Sono tranquillo e sereno perchè stiamo facendo il massimo. Testa alta: stiamo lavorando bene. Ne avevo 5-6 veramente acciaccati eppure hanno dato tutto".
Una battuta sull'amico Mancini. Un battito d'orgoglio nel segnare il cammino positivo dal suo approdo in panchina. L'affermazione della Lazio spinge ufficialmente la Roma in Champions, piccolo neo in una notte di festa.
"Battere Mancini? Preferisco battere altri. A lui devo molto. Io sono sereno, continuo a lavorare. Senza le vicessitudini di Genova le avrei vinte tutte, Juve a parte. Roma in Champions grazie a noi? Questo mi dispiace”
Da centravanti a centravanti. Inzaghi elogia Klose. Il teutonico scherza con il tempo, porta alla causa mattoni pesanti, da l'esempio, in silenzio. Umiltà e impegno. Il futuro di Miro è avvolto da un interrogativo, difficile la permanenza a Roma, il tecnico non molla però la presa.
“Il suo futuro non lo so. Io so che uno come lui sposta gli equilibri. L’ho avuto 3 partite e le ho vinte tutte e tre”.
Veementi proteste e conseguente espulsione. In chiusura, una frecciata alla direzione di Banti.
“Le mie ultime espulsioni da professionista ce le ho avute sempre con Banti. Penso di essermi comportato correttamente”