Erick Thohir resta al timone dell'Inter. Il tycoon conferma la volontà di proseguire nel suo percorso nerazzurro, un progetto avviato in estate con Mancini, ora al primo giro di boa. La Champions resta obiettivo primario, ma anche senza la Coppa di maggior prestigio l'Inter può lavorare per crescere con costanza e rientrare nell'elite europea.
A confermare l'assunto anche Massimo Moratti che, sulle colonne della Gazzetta dello Sport, conferma la sua posizione in seconda fila. Non c'è alcuna intenzione di riprendere potere assoluto all'interno del club, di rientrare dalla porta principale dopo la recente dipartita. Il vecchio patron torna sulla cessione all'indonesiano.
"Lui ha le idee chiare e non mi permetterei mai di prendere iniziative. Wang Jing? Mi aveva chiamato per scusarsi di non avere ottenuto al tempo il permesso del governo. Ho apprezzato, ma nel frattempo era arrivato Thohir".
Evidente l'intento di Thohir. Trovare investitori pronti ad aiutare la causa. Occhio al mercato asiatico, il Suning Commerce Group valuta un ingente intervento nel calcio europeo, nello specifico nell'Inter. Accordo commerciale, ma non è da escludere, come conferma la Gds, un'entrata attiva nel club, milioni utili a rinfrescare le casse. Balla, nell'accordo, il 20% di quote.
"Sì, anche se è presto per capire come andrà a finire la cosa. Bisogna vedere se oltre all’interesse mostrato c’è l’intenzione di andare fino in fondo".
Moratti resta sulle sue, non si sbilancia su un'eventuale ingresso in società di nuovi soci, attende di conoscere intenzioni e carte, pronto a un "sacrificio" in nome del club, a una rinuncia per aiutare l'Inter nel suo ritorno all'antica grandezza.
"Questo bisognerebbe chiederlo a lui. Io aspetto solo di verificare la bontà dell’operazione".
(Sulla rinuncia al 6% delle sue quote) "Se capissi che la cosa serve a rafforzare l’Inter, potrei anche dire di sì".