Buona la prima! Simone Inzaghi debutta alla grande sulla panchina della Lazio, ottenendo i tre punti contro un Palermo inconsistente e contestato anche dal proprio pubblico. La serata del Renzo Barbera, ci regala un calcio poco sano, quella parte del calcio che non vorremmo mai vedere: seggiolini in fiamme, bandiere appiccate, petardi e bengala sul rettangolo verde che mettono a repentaglio l'incolumità dei calciatori. L'uno-due biancoceleste del primo quarto d'ora ha tagliato le gambe alle speranze degli ultras rosanero e quelle degli stessi giocatori, molli e fin troppo arrendevoli. La Lazio ha dominato in lungo e in largo, conquistando il doppio vantaggio con Miroslav Klose, costruendo una miriade di palle-gol e chiudendo i giochi nella ripresa con Felipe Anderson. Il successo in terra sicula porta il club di Lotito a quota 45, riscavalca il Chievo e rosicchia punti a Sassuolo (+3) e Milan (+4). Il Palermo non muta la propria situazione e non sfrutta i passi falsi di Carpi e Frosinone: penultimo posto con 28 punti.
Sopperire all'assenza del fulcro di gioco non è facile, la squalifica di Franco Vazquez ha consentito a Novellino di provvedere ad una contromossa in settimana. Modulo prescelto il 4-4-2, con l'avanzamento sulla linea di centrocampo di due terzini come Morganella e Lazaar, in avanti Robin Quaison a supporto dell'unica punta Gilardino. Confermato, ancora una volta, il classe '97 Pezzella sul lato mancino di difesa, che sta ben figurando nelle pur pessime uscite dei rosanero mentre Vitiello si posiziona a destra, rimpiazzando Struna, infortunatosi durante il riscaldamento.
(4-4-2) Sorrentino; Vitiello, Gonzalez, Andelkovic, Pezzella; Morganella, Hiljemark, Jajalo, Lazaar; Quaison, Gilardino.
Per il suo personalissimo debuto in massima serie, Simone Inzaghi mescola le carte ed estrae dal mazzo alcuni giocatori che avevano fatto perdere le loro tracce: Onazi e Gentiletti su tutti. Il primo, finito ai margini nella precedente gestione Pioli, comporrà il centrocampo a tre con Biglia e Parolo mentre il difensore torna in campo dal 1' dopo il calvario di un infortunio lungo 118 giorni, sfruttando la squalifica di Hoedt. In attacco, Inzaghi sceglie il pimpante Keita al posto di Felipe Anderson con Klose e Candreva. Torna Lulic dalla giornata di stop e completa il pacchetto difensivo con Bisevac e Patric.
(4-3-3) Marchetti; Patric, Bisevac, Gentiletti, Lulic; Onazi, Biglia, Parolo; Candreva, Klose, Keita.
Partenza abbastanza decisa del Palermo, la curva espone uno striscione emblematico e i rosanero sembrano recepire il messaggio pigiando sull'acceleratore. La squadra di Novellino prova ad alzare il pressing, conquista campo ma la rete del vantaggio la siglano gli ospiti con Miroslav Klose. Il tedesco porta avanti i suoi al 10', avventandosi su una seconda palla sbucata da una mischia in area, sugli sviluppi da calcio d'angolo, e freddando Sorrentino in uscita. Il Palermo accusa il colpo e concede praterie alle scorribande della banda laziale: prima Keita, poi Candreva sfiorano il raddoppio poco dopo ed è provvidenziale Sorrentino in entrambe le situazioni.
I biancocelesti spadroneggiano in campo e bucano nuovamente la porta avversaria al 15', ancora con Klose: spunto sulla destra di Keita, conclusione del senegalese verso lo specchio di porta, Sorrentino respinge come può ma, da rapace, arriva Miroslav che punisce di testa. Rosanero in bambola, gli ultras lanciano petardi in campo e riavvolgono molti dei vessilli rappresentativi, quasi abbandonando la squadra. Sul rettangolo verde, la Lazio fa ciò che vuole, gestisce la sfera e impegna il portiere avversario in più occasioni con le discese incontenibili di Keita Balde. Novellino prova a correre ai ripari, inserendo al 37' Brugman al posto di Lazaar così da variare il modulo in un 3-5-2 ma è ancora la Lazio a sfiorare il tris ancora con Keita: Pezzella si immola e salva sulla linea di porta. Termina 0-2 la prima frazione di gioco.
Un secondo tempo che comincia in una cornice letteralmente infuocata, dati i pompieri in servizio sugli spalti del Barbera per spegnere le bandiere in fiamme. Novellino butta subito nella mischia un giovane con grandi qualità come Antonino La Gumina, prodotto del vivaio rosanero, per provare a scuotere e vivacizzare la manovra. E' però ancora la squadra biancoceleste a rendersi pericolosissima con Candreva, che controlla in area di rigore ed incrocia al volo non trovando per un soffio l'angolo basso alla sinistra di Sorrentino. Il classe '96 messo in campo dal Palermo crea qualche grattacapo alla retroguardia laziale, prima reclamando un penalty, poi incrociando con il destro dentro l'area. Sospesa la partita al 61' per lancio di petardi e bengala sul terreno di gioco, esploso uno di questi proprio accanto a Candreva: Gervasoni ferma il gioco per qualche minuto. Alla ripresa, buoni spunti ancora per La Gumina e Brugman ma a chiuderla è il neo-entrato Felipe Anderson, che in volata, insacca con un esterno destro alle spalle di Sorrentino per un netto 0-3. Nel finale poco altro: la Lazio risorge con Inzaghi, Palermo sempre più nel baratro.