Eccoci qua. Giunti al dieci di aprile, in pieno rush di fine stagione, ci apprestiamo a commentare una partita alquanto strana. Già, perchè la vittoria di ieri al Matusa dei ragazzi di Mancini mi ha quasi scosso. Chiariamoci, ridurre questa 'strana sensazione' (che pervade i tifosi neroblù da settembre ad oggi) alla mesta partita di sabato appare assolutamente riduttivo. C'è un filo conduttore che lega la prestazione contro i ciociari al meraviglioso girone d'andata: anzitutto la 50esima rete di Icardi (in 100 partite), il risultato (0-1 appunto), la fortuna (tre legni colpiti dai padroni di casa!) e la buona prestazione di Felipe Melo.
Ora, per capire che l'Inter è una squadra eclettica e imprevedibile non serve sfogliare gli 'annales', ma basta rimettere indietro gli orologi di qualche anno. Passare dal triplete all'esclusione dall'Europa League è stato un attimo. Il cambio di proprietà, l'addio di parecchi senatori ecc. hanno fatto da cornice. Tuttavia, dopo un girone d'andata come quello passato, i tifosi nerazzurri si erano illusi. Ecco qua! 'L'amara illusione' per dirla in maniera filosofica. L'illusione di aver già preso e di poter prendere. L'illusione di aver cancellato gli anni più bui della storia del club con una serie di vittorie striminzite. In primis il sottoscritto aveva gridato al miracolo dopo la vittoria di ottobre contro la Roma (guarda caso nella notte di Halloween). Ma il sottoscritto aveva anche udito le prime avvisaglie dopo la sconfitta interna con la Lazio.
Avvisaglie che inevitabilmente hanno catalizzato le sconfitte racimolate da gennaio ad oggi. Mancini è stato il primo a non montarsi la testa, ricordando quale fosse l'obiettivo reale per quest'anno: il terzo posto. Per carità, la vittoria col Frosinone fa morale, vincere aiuta a vincere, ma l'ambiente si è già illuso abbastanza. E' inutile cercare di tappare le falle: la Champions oramai è andata ma era andata probabilmente dopo il pareggio dell'Olimpico. In quella partita, l'illusione ha riavvolto, per la seconda volta in un anno, gli animi della gente; salvo riportarli barbaramente sulla terra dopo il 'gollonzo' di Nainggolan.
Il risveglio è stato doloroso, molto doloroso, per Mancini come per Thohir, passando dai tifosi ai magazzinieri. Quegli stessi giocatori che avevano illuso in semifinale di Coppa Italia, strapazzando la Juve, avevano rotto l'incantesimo . La stagione del'Inter è stata una contiua e costante illusione. Una tortura sottile che ha cullato i sogni dei tifosi per un inverno intero. La capacità di restare coi piedi per terra non è affine all'essere umano. D'altronde siamo tutti un po' sognatori e quando ci risvegliamo ci sentiamo come se fossimo su un altro pianeta. Allora ecco che nel mio sogno Felipe Melo è tornato centrocampista di rottura, Icardi gioca una partita anonima ma alla prima palla segna un gol pesantissimo, Perisic torna a spingere sull'acceleratore e Handanovic non subisce gol. Quanta malinconia! Chissà a quanti poveri illusi come me la partita di ieri ha suscitato queste strane impressioni! L'impressione di rivivere una partita di inizio stagione , una partita sofferta ma che in qualche modo Icardi e compagni hanno portato a casa.
Ah, per la cronaca, la prestazione discreta di Jovetic ha contribuito ad aumentare la malinconia. Il manto del Matusa mi ha ricordato la partita col Carpi, alla seconda giornata. Stessa prestazione, stessa vittoria, risultato simile. Il momento è totalmente diverso però; quella partita arrivava nel periodo più bello, quando l'illusione cresceva minuto dopo minuto. I tifosi già iniziavano a sussurrare "I have a dream.." Ma quel sogno non si è mai realizzato e l'illusione ha preso il sopravvento. La stagione dell'Inter si chiuderà mestamente come ormai siamo abituati. D'altronde, ai sognatori la realtà fa sempre male e allora "il naufragar m'è dolce in questo mare"...