Un'investitutra importante, una pioggia di milioni ad accendere le sirene della stampa. Trasferimento di primo piano, la difficile risposta sul campo. Qualche interrogativo sul reale valore del giocatore, ora spiragli di luce. Cresce Kondogbia, cresce col passare delle settimane, pronto a smentire la critica.
"Posso fare meglio però sono giovane e di fronte a me ho tempo per dimostrare quello che valgo".
"I 38 milioni? Questa è una situazione che conosco e che ho già provato: a 21 anni sono passato al Monaco per 20 milioni e quindi a luglio sapevo a cosa sarei andato incontro. Psicologicamente non mi sono mai fatto condizionare".
Un debito da saldare. Ripagare, con prestazioni all'altezza, la scelta di Mancini - pronto a tutto pur di strapparlo al Monaco - onorare un paragone ingombrante. Per caratteristiche, Kondogbia ricorda Yaya Tourè. Forza fisica disarmante, incedere prepotente, un colosso di mezzo. Lo status è differente, differente è l'età. Kondogbia può ricalcare le orme dell'ivoriano.
"E’ un allenatore che mi ha dato molta fiducia, colui che mi ha convinto a venire all’Inter. Voglio far bene per sdebitarmi".
"Adesso sta a me difendere, attaccare e segnare come Touré. Le caratteristiche le ho. Adesso però devo lavorare e migliorare perché ho solo 23 anni. Io e l'ivoriano compagni all'Inter il prossimo anno? Sarebbe bello, un vero sogno".
Un derby d'estate, poi la scelta Inter, scelta ponderata e oculata. Il transalpino conferma la sua idea iniziale e rilancia la candidatura dell'undici nerazzurro per la prossima Champions. La caduta interna col Torino complica i piani, la Roma ha un altro passo, ma la Serie A concede una speranza, sette giornate per ribaltare un verdetto scritto.
"La classifica risponde per me... Rifarei la stessa scelta, una decisione naturale alla quale non ho neppure pensato".
"Matematicamente non è ancora finita e dobbiamo continuare a credere nelle nostre chance di finire terzi. Peccato aver lasciato per strada punti che non dovevamo perdere: abbiamo pagato a caro prezzo gli errori".
Capitolo Nazionale. Un problema fisico - nella gara con il Bologna - e l'assenza nel gruppo di Deschamps come naturale conseguenza. La rincorsa di Kondogbia al blu di Francia parte dalla trasferta del week-end. Al Matusa prima tappa con vista Europeo.
"Per le ultime due amichevoli ero infortunato, ma non so se è per questo il motivo della non convocazione. Non è un problema non essere convocato quando so che non lo merito. E per il momento non ho fatto abbastanza per andare agli Europei".
Chiusura con un pensiero al futuro. Geoffrey esalta le qualità dei suoi compagni, squadra di spessore l'Inter, ricca di talento e prestanza, squadra che col tempo può crescere e raggiungere traguardi di prestigio. Appuntamento alla prossima stagione.
"Quando guardo la nostra squadra noto che non ci manca niente per vincere il titolo: abbiamo forza, qualità e un bel gruppo di giovani. Forse ci servono solo un po’ più di esperienza e di furbizia".