Sabato sera di fuoco per Inter e Roma che, all'Olimpico, si giocheranno una buona fetta di terzo posto: nel big match di anticipo della 30esima giornata neroazzurri e giallorossi proveranno a fare loro l'ultimo posto disponibile per l'accesso in Champions.
La squadra di Mancini sembra in crescita, dopo le buone prestazioni contro Juve (in Coppa Italia), Palermo e Bologna, ma la Roma a sua volta vive un momento da sogno, con ben otto vittorie consecutive, che l'hanno portata a +5 sulle inseguitrici.
Battere la Roma, per l'Inter, significherebbe continuare a lottare per un terzo posto più che mai necessario mettendo anche pressione ad una Fiorentina apparsa stanca. I neroazzurri però questa stagione hanno faticato contro le avversarie dirette, vincendo solo proprio contro i giallorossi (1-0, gol di Medel), poi tanti rimpianti e anche qualche figuraccia.
FORMAZIONE- Mancini pensa ad una formazione speculare a quella degli uomini di Spalletti: 4-2-3-1. In difesa nessun cambiamento, tornano i titolari di sabato scorso, il centrocampo vede invece Medel-Brozovic mentre l'attacco, privo della squalificato Palacio e dell'infortunato Icardi, è certamente il reparto più innovativo con Peresic, Biabiany e Ljajic a sostegno dell'unica punta Eder, ancora a secco con i neroazzurri. Dall'altra parte Spalletti non ha squalificati e infortunati e può contare su una rosa completa e pericolosa, soprattutto in attacco: le punte giallorosse segnano praticamente ogni giornata, molto nel primo tempo, mentre la difesa interista viene ormai infilata, almeno una volta, ogni partita, sarà perciò importante non solo concentrazione massima da parte dei quattro dietro, ma anche di Brozovic e Medel, chiamati a rompere il gioco e ripartire. La difesa della Roma invce è stata a sua volta violata nelle ultime cinque partite in casa e non sembra proprio una saracinesa, ecco perchè Mancini ha optato per una formazione con quattro uomini offensivi in campo sfruttando la velocità di Biabiany, la voglia di rivincita di Ljajic, la lotta per il primo gol di Eder e l'ottimo momento di Perisic.
MANCINI- Roma-Inter non significa solo terzo posto ma anche Spalletti contro Mancini, una sfida dal sapore antico tra due allenatori tornati entrambi per provare a risollevare la loro ex squadra. Il tecnico jesino non ha potuto perciò evitare di parlare del collega: "La Roma è sempre stata forte, e sono arrivati a gennaio nuovi giocatori che hanno dato qualcosa in più, ma la qualità è sempre stata alta. Spalletti ha dei meriti perché conosceva già l'ambiente e ha portato dei valori. Ma Garcia ha fatto bene, non bisogna dimenticarlo. Non è meno bravo di Luciano, ma quest'ultimo, come detto, conosceva già l'ambiente".
PRECEDENTI- L'Inter non vince in casa della Roma dal 2008 (4-0) poi quattro sconfitte e due pareggi, motivo in più per cercare di vincere. A ciò si aggiunge il bisogno di punti in trasferta e, come all'andata, il bisogno di battere finalmente una grande per ridare morale: nella scorsa partita di San Siro, un'Inter ancora a secco con le grandi, cercava una vittoria di peso e carattere per prendere sempre più fiducia e, i tre punti contro la Roma, frutto di una partita non brillante, dal punto di vista del gioco, ma certamente perfetta, riuscirono a dare ai neroazzurri quella carica necessaria per giocare una prima parte di stagione ad alti livelli, esattamente quello che Mancini vorrebbe ottenere domani lasciando l'Olimpico.
La carne al fuoco è tanta, il bisogno di Europa per l'Inter ancora di più così come il bisogno di conferme dopo un girone di ritorno ai minimi del ridicolo. I neroazzurri, nonostante le rassicurazioni di Mancini ("Sconfitta? Sarebbe più difficile recuperare, ma ci sono ancora tanti punti a disposizione. Quando la matematica lo permette è tutto aperto, ma ovviamente vorremmo vincere. Vincendo ci sarebbe una corsa fino alla fine"), sanno che vincere significherebbe moltissimo, così come sanno che è davvero arrivato il momento di una vittoria contro una grande: che sia quindi la Roma, di nuovo, la vittima sacrificale?