Un tonfo fragoroso, fin troppo. La Lazio di Stefano Pioli crolla tra le mura amiche dell'Olimpico cedendo vittoria e qualificazione ai cechi dello Sparta Praga, che passano per due volte nei primi minuti prima di ipotecare prima dell'intervallo il passaggio del turno con il tris. Una disfatta, dopo il risultato dell'andata, che fa il paio con lo scialbo campionato che la compagine laziale sta disputando. Il rammarico è tanto e si legge ovviamente tra le parole del mister emiliano a fine gara. 

"Affrontavamo una squadra imbattuta che ha sempre fatto molto bene in trasferta. Abbiamo commesso troppi errori, non puoi andare sotto di due reti dopo 12 minuti. Diventa difficile poi commentare il resto del partita. Gli avversari sono stati più bravi. Abbiamo lavorato tanto sull’approccio e in Europa avevamo trovato dei rimedi. Tra l’altro abbiamo avuto anche subito un’occasione conCandreva. Sono state troppe le ingenuità, in una stagione così negativa poi le difficoltà aumentano e diventa tutto più difficile. Ora ci buttiamo sul campionato, anche se c’è grandissima delusione. Ci si aspettava tanto, ma abbiamo sbagliato la partita".

L'analisi di Pioli, si sposta successivamente sul campionato, da affrontare con orgoglio ed ardore: "Adesso serve orgoglio per affrontare le ultime partite. Non siamo quelli di stasera e vogliamo dimostrarlo in questo finale di stagione. Quest’anno purtroppo commettiamo errori che ci complicano ogni gara. Essendo un’annata nata male, è difficile tenere botta anche a livello mentale. Il cammino fin qui era stato molto positivo, ma ci sono state troppo disattenzioni in una sfida in cui serviva invece lucidità e attenzione".

Infine, sui tantissimi errori in occasione dei gol subiti, l'allenatore chiosa così: "Sono situazioni che i miei giocatori, vista la qualità, dovrebbero interpretare in modo diverso. Non credo che prima del vantaggio avessimo subito situazioni pericolose. Siamo stati compatti, nonostante la squadra fosse offensiva. Gli episodi poi hanno compromesso la partita. E’ un peccato perché nel primo avevamo mostrato di poter fare male, le nostre occasioni le abbiamo avuto e c’era la possibilità di recuperare. Il 3-0 però era una montagna troppo difficile da scalare. Contro un avversario comunque pericoloso, serviva una prestazione diversa sotto tutti i punti di vista. Puntavamo tanto su questo trofeo, volevamo proseguire. Uscire è un aspetto molto negativo, dovrò essere bravo a lavorare sulla testa dei giocatori. La stagione non è finita e c’è ancora la possibilità di fare qualcosa di buono”.

Il primo a prendere parola, però, è capitan Biglia. L'argentino ci mette la faccia, senza paura di commentare la sfida ai microfoni di Sky Sport: "È una vergogna quello che abbiamo fatto. Non abbiamo dimostrato niente, speriamo che questo serva d'esperienza. Dopo il risultato d'andata non avevamo nessun vantaggio, oggi dovevamo fare qualcosa di più e non l'abbiamo fatto. E ora? Sapevamo che era troppo importante per noi, in campionato non è ancora finita, abbiamo una partita importantissima domenica".