In principio era... la Champions League. Con una Supercoppa da disputare e la possibilità di riproporsi in Serie A. Poi, l'infortunio di De Vrij. In seguito, il crollo. La Lazio arriva al mese di marzo quasi senza obiettivi da perseguire in un campionato che la vede a 10 punti di distanza dal sesto posto, l'unico rimasto valido per accedere alle competizioni europee, anche se, in caso di eventuale vittoria del Milan in Coppa Italia e contemporaneo piazzamento dei rossoneri non tra le prime cinque, potrebbe non bastare. Una stagione partita male con la sconfitta a Pechino con la Juve nel primo trofeo dell'anno, continuata peggio con l'eliminazione da parte del Leverkusen, poi definitivamente naufragata nel momento dell'infortunio dell'uomo chiave per i meccanismi difensivi.

I problemi del reparto arretrato della squadra di Stefano Pioli sono palesi: Mauricio non rappresenta una garanzia, Hoedt è troppo acerbo, Gentiletti va a fasi alterne e Bisevac con la sua esperienza non può tenere in piedi un'intera difesa. Insomma, un disastro dietro l'altro, disagi emersi troppo spesso e lacune non sufficientemente colmate dal mercato in entrata. Sbagliato però considerare solo la fase difensiva come una delle pecche di questa squadra: nelle ultime 6 partite di Serie A sono arrivati solamente cinque gol realizzati, per giunta tutti nella stessa partita, quella in casa contro il fanalino di coda Hellas Verona. Decisamente troppo poco. L'ultima sconfitta col Sassuolo ha forse rappresentato il definitivo addio alla zona Europa della classifica, con la contemporanea vittoria del Milan.

Dunque, in campionato gli obiettivi sono tutti sfumati. C'è però un appiglio ancora, che vale molto più di quanto si possa pensare: l'Europa League. I biancocelesti hanno affrontato un cammino convincente nella fase a gironi, riuscendo a eliminare i vice-campioni del Dnipro, anche se orfani di Kalinic e Konoplyanka, avendo la meglio di Rosenborg e Saint-Etienne, per poi eliminare in maniera altrettanto convincente il Galatasaray nei sedicesimi di finale e presentarsi agli ottavi da favorita contro lo Sparta Praga. Un avversario più che alla portata della Lazio, che può senza dubbio disporre di un tasso tecnico superiore ai cechi.

Una volta arrivata ai quarti, la compagine di Pioli se la giocherebbe alla pari con chiunque, perchè il valore degli uomini a disposizione del tecnico è senza dubbio alto e permetterebbe di recitare una parte importante, anche perchè le altre concorrenti alla vittoria finale si stanno di fatto auto-eliminando negli scontri diretti, quasi come a spianare la strada alla Lazio. O meglio, renderla meno in salita di quanto potrebbe essere. 

Arrivata  questo punto della stagione, senza più un obiettivo raggiungibile in campionato, forse indirizzare le attenzioni solo ed esclusivamente sull'Europa League, tenendo a riposo magari i titolari più importanti (Biglia su tutti) nelle gare di campionato, potrebbe essere la soluzione per salvare la stagione. Innanzitutto sarebbe un trofeo europeo che manca da quella doppietta del 1999 con Coppa delle Coppe e Supercoppa, le uniche competizioni internazionali conquistate. Significherebbe anche l'accesso diretto in Champions League, e sarebbe doppiamente un bene, anche per tutto il movimento calcistico italiano.

Insomma, la soluzione del giallo per salvare la stagione potrebbe essere proprio concentrarsi solo sull'Europa. Anche per riconquistare un ambiente e una tifoseria che sembrano al momento lontani anni luce dalla squadra. La collisione con la società, la divisione della curva, un campionato fallimentare. Tutto potrebbe essere sistemato d'improvviso in sette partite. Nessuno dice che sia facile, ci mancherebbe, diverse squadre di valore sono ancora in lizza, ma forse la volontà di conquistare il trofeo potrebbe giocare un ruolo importantissimo, per ripartire da maggio con un trofeo, e non da giugno-luglio con una ricostruzione.