Occasione nitida, chiara. San Siro ri-accoglie l'Inter, a poche ore dalla controversa prestazione dello Stadium. Di fronte - a stretto giro di ruota - ancora la Juventus di Allegri. Teatro diverso, Tim Cup, gara di ritorno. Qualificazione in ghiaccio, il 3-0 di Torino certifica non solo la superiorità della Signora, ma chiude a possibili ribaltoni nei 90 minuti milanesi. In palio poco o nulla, se non qualcosa da dimostrare. Il passo indietro in campionato evidenzia il momento di crisi del gruppo, fili spezzati, un senso di incertezza a complicare la rincorsa europea. La società chiede un'inversione di marcia, quantomeno caratteriale.
Mancini progetta la rivoluzione infrasettimanale, dopo l'Inter timida di A, ecco quella di qualità di Coppa Italia. Rilancio atteso per tenori sbiaditi dalle panchine dell'ultimo periodo. Ljajic e Jovetic - in disparte nell'intervallo di maggior difficoltà nerazzurro - di nuovo in campo per riconquistare una fetta di fiducia, per rilanciare una candidatura oggi "lieve". Ai due "palleggiatori" si affianca Biabiany, positivo con la Samp e in panchina a Torino.
In mediana, Gnoukouri ha una chance da cogliere al volo. Elogiato in avvio di stagione, "scaraventato" in campo nella prima versione del Mancini-bis, "sbattuto" all'angolo nel corso di un'annata in altalena, ha nella Coppa Nazionale un'oasi in cui ricordare qualità evidenti agli addetti ai lavori. All'Inter manca un uomo in grado di abbinare idee e forza davanti alla difesa, l'ex Primavera può essere soluzione adatta per il futuro. Rientra - dopo la squalifica nella massima serie - Brozovic, Melo completa il terzetto di mezzo.
Novità nel settore arretrato. Si rivede a destra Santon, con Nagatomo sulla corsia opposta, al centro scelte obbligate. Senza Medel, fuori causa anche per il Palermo, tocca a D'Ambrosio al fianco di Juan Jesus.