Caduta, senza appello. L'Inter di Torino non ha inizio e fine, è gruppo che corre all'apparenza in opposte direzioni, senza un filo d'unione. Resa incondizionata, ad avversari ed eventi. Mancini diserta il post partita - ufficialmente per problemi di voce - la società - per bocca di Piero Ausilio - alza i toni, è un attacco ben indirizzato a giocatori, staff, tecnico.
Non può essere un singolo errore a determinare la partita, non può essere un dubbio episodio - rigore del raddoppio - a spiegare le ragioni del momento. La squadra non ha - da settimane - il giusto approccio, accoglie ogni impegno quasi come un "fastidio", senza la naturale forza che deve animare un progetto agli albori. Lontani i "fasti" di inizio stagione, le vittorie di garra, di fango e sudore.
Ausilio richiama i suoi, lo fa senza mezzi termini, appellandosi alla storia e alla tradizione, per salvare il salvabile, per àncorare il futuro alla speranza di coppa. La Champions, il terzo posto, un orizzonte che si allontana, ancora non in maniera definitiva.
"Noi vorremmo che tutti facessero un esame di coscienza. Lo fa la società, lo fa Mancini, anche con noi, vorremo che lo facessero anche i giocatori, perché non possiamo appellarci sempre ad episodi. È il momento di alzare l'asticella, bisogna capire che indossare la maglia dell'Inter vuol dire tante cose, prima di tutto vuol dire avere delle responsabilità. Non credo che ci sia bisogno di misure speciali o di minaccia, ma bisogna cambiare marcia"
A completare il pensiero di Ausilio, le parole a Mediaset Premium di Javier Zanetti. L'ex capitano ripercorre la striscia vincente - i principi della prima Inter - e indica la via da seguire per "ricostruire" la stagione. Il gap che divide Juventus e Inter è evidente, è un gap tecnico, mentale, ingigantito dai successi recenti della Signora, utili a rifinire alcune peculiarità presenti da sempre in quel di Torino.
"Bisogna tornare essere solidi e ad avere certezze, poi pensare partita dopo partita, è l'unico modo per uscire da questo momento, che purtroppo dura da un po'. La squadra fino a Natale era solida e questo ci ha permesso di arrivare primi in classifica fino ad allora. Non solo la difesa, tutta la squadra era solida: ora dimostriamo quello che abbiamo dentro e tiriamo fuori la grinta che serve per superare momenti come questo. Differenze con la Juve? Dobbiamo migliorare tanto, loro sono solidi, organizzati e con personalità, noi siamo venuti qui cercando di poter fare una gara alla pari, ma la forza della Juve all'inizio e i nostri errori nel finale hanno fatto il resto. In questo momento la differenza di punti in classifica si vede anche sul campo"