Juventus-Inter, domani sera allo “Stadium”, potrebbe rappresentare il punto di svolta della stagione nerazzurra. Un match da sempre affascinante, una rivalità storica. Contro i primi in classifica servirà tutto il cinismo che la squadra di Roberto Mancini ha espresso nei primi mesi della stagione. Il momento di crisi che li ha fatti retrocedere dalla testa della classifica, ora occupata proprio dai bianconeri, al quinto posto ddeve essere annullato da una prestazione senza sbavature. Il tecnico iesino conosce le difficoltà del match e nella consueta conferenza stampa del day before ha risposto alle domande dei giornalisti presenti, anticipando i temi della super sfida di Torino.

 Cosa vi ha detto Thohir prima di partire?
"La cena con la squadra è un evento normale, era qui e ha partecipato, gli faceva piacere. Non credo ci sia bisogno di rassicurare nessuno, lui non l'ha fatto, sono stati incontri normali e si è parlato degli obiettivi che ci siamo prefissati, come sempre".

Quella di domani può essere la giornata della svolta?
"Non credo, mancano 13 partite. Però è una partita importante. Chiaro che se si pensa ai punti persi in partite in cui non pensavamo andasse così, con una partita come quella di domani si può recuperare. Difficile per noi ma lo sarà anche per loro.”

Replicabile l'approccio del Bayern nel primo tempo, o magari quello del Bologna?
"Non prendiamo il Bayern come esempio, è una squadra diversa, la partita era diversa. L'Inter potrà portare a casa un risultato positivo giocando bene come in Tim Cup nonostante la sconfitta. Avevamo fatto bene e possiamo fare risultato domani. Così come sempre. L'atteggiamento deve essere positivo, bisogna attaccare più di quanto fatto in Coppa Italia. Jovetic si trovava troppo solo, serve coesione tra i reparti. Quel risultato non ci stava, la Juve meritava di vincere ma non così. Serve atteggiamento propositivo e buona difesa".

Mourinho ha detto che a Milano si arriva da professionista e si parte da interista. Tu oggi sembri solo da interista, come si ricrea la matrice che ha portato ai successi?
"Io non sono solo, ho aiuto dalla società. Poi io sono l'allenatore ed è normale. Quando uno decide di allenare sa che quando vince è con tante persone e quando perde è solo. Io non mi sono mai sentito solo, ho sempre avuto l'appoggio di tutti. Per costruire quanto fatto in passato serve tempo, anche allora è servito. A volte bastano 6 mesi, altre volte di più".

LA SQUADRA "I giocatori sono gli stessi, il modulo quasi sempre lo stesso, si cambiava il giusto. Così come avviene in tutte le squadre. All’andata abbiamo fatto entrambe una buona gara. Ma sapevamo che la Juve avesse qualità e che sarebbe rientrata nel gruppo di testa. Dobbiamo lavorare su un gruppo, migliorandolo in ogni sessione di mercato perché sono i giocatori a dare qualcosa in più con esperienza e qualità. Quando la Juve andò in B ci mise molti anni per trovare la squadra, passando da moltissimi giocatori. Normale ci voglia tempo, spesso si comprano giocatori che non si adattano. Bisogna lavorare su una base aggiungendo chi può fare la differenza. Che la Juve sia la più forte è normale, ha vinto molti campionati come l'Inter dal 2006 al 2011. L'Inter è migliorata molto dall'anno scorso e migliorerà l'anno prossimo. Non siamo distantissimi dalla Juve, credo che piano piano l'Inter riuscirà ad arrivare ai livelli della Juve. La Juve in casa crea tante difficoltà, lo stadio li aiuta. Bisogna difendere bene, ma è facile dirlo a parole. Bisogna farlo in campo. Mi piacerebbe vincere per accorciare la classifica. Che giochi Hernanes mi fa piacere, è stato uno dei giocatori più professionali mai conosciuti. Per adattare un giocatore da mediano basso come fece Pirlo, serve qualcuno predisposto a farlo. Ljajic? Al momento è molto più offensivo, poi per qualità potrebbe farlo ma bisogna lavorarci. Chi detta i tempi deve anche difendere, ci vuole tempo per cambiare ruolo a un giocatore. Se poi uno è bravo tecnicamente può fare molti ruoli. Serve tempo.

L’AVVERSARIO “Il 2-2 in casa con il Bayern, per come si era messa la partita, è un buon risultato. Il Bayern mette in difficoltà chiunque, non solo la Juve che poi ha trovato il gol e ha rischiato anche di vincere. In Europa ci sono squadre importanti, che hanno potenziale economico rispetto alle altre. Il risultato finale è stato giusto, ma credo che il Bayern non abbia avversari quando gioca. La Juve ha 4-5 giocatori giovani e molto forti, ma è difficile che vengano all'Inter anche se telefonassi loro.  Abbiamo provato a prendere Dybala, pensavamo potesse essere un grandissimo giocatore per il futuro. Abbiamo fatto del nostro meglio, quando non prendi i grandi giocatori spiace ma ne arriveranno altri. Domani sarà una partita difficile. Per tutti. Abbiamo voglia di batterli, così come l’hanno loro. Sarà dura ma ce la metteremo tutta. Lo sforzo fatto contro il Bayern non è detto che li abbia resi stanchi, può anche averli esaltarli.”

Chi vede meglio tra Fiorentina, Roma e Milan per il terzo posto?
"Vedo meglio l'Inter. Fiorentina e Roma sono avanti, nelle prossime settimane si capirà come potrà finire. Ci sono tanti punti da qui alla fine, il Milan è dietro ma potrebbe rientrare, ha recuperato punti nelle ultime settimane. Noi ce la giocheremo fino alla fine.”

Se la Federazione ti offrisse la panchina della Nazionale?
"Sto bene qui al momento, non è il mio pensiero. Ora penso solo all'Inter e agli obiettivi anche del prossimo anno. Poi in futuro la Nazionale resta una cosa importante ma c'è ancora tempo".