Partita d'attesa, non può essere altrimenti. L'Inter non ha - al momento - forza e certezze per sfidare a viso aperto la Juventus. Occorre quindi mettere in rilievo le proprie qualità. Squadra fisica, d'impatto, in grado di resistere in trincea per sfruttare le poche occasioni concesse dall'undici di casa. Il rientro di Kondogbia - come ampiamente sottolineato - arricchisce la gamma in mediana e permette a Mancini di valutare più opzioni. Con quattro pedine - a Medel, Melo e Kondogbia si aggiunge Gnoukouri, poco "sollecitato" fin qui - il tecnico può proporre un centrocampo a quattro, quindi con due interni, o a cinque, con un perno centrale e due mezzali. 

L'ipotesi più probabile porta al 4-4-2 apprezzato nel match casalingo con la Sampdoria. Due linee a stretto contatto, Medel a rilevare Melo, Kondogbia a completare il pacchetto di mezzo, Perisic e Biabiany in corsia. Davanti un attaccante di movimento, Palacio più di Eder, e Icardi. Ballottaggio a sinistra, con Telles e D'Ambrosio in corsa per una maglia. Una sorta di filo conduttore da seguire dopo le prime risposte positive. 

La seduta di ieri porta però in superficie una formazione ancor più guerriera, con l'inserimento di Juan Jesus in luogo di Perisic, non brillante lo scorso week-end a San Siro. Il brasiliano - quest'anno spesso in secondo fila - va ad aggiungersi a Miranda e Murillo per comporre un reparto a tre diretto dall'intelligenza dell'ex Atletico. Si tratta in realtà di un 5-3-2 mascherato, perché gli esterni - Telles e D'Ambrosio/Nagatomo - hanno chiara impronta difensiva, sono in sostanza terzini di ruolo adattati a coprire l'intera fascia. Con tre giocatori in mediana, spazio anche per Melo, a segno nell'ultima e traghettatore in serate di gala. 

Il 3-5-2, con questi interpreti, può assumere anche fisionomia differente. Muovendo sulla scacchiera gli uomini presenti, Mancini può infatti ridisegnare l'Inter con il 4-5-1. Juan Jesus non è nuovo a occupare la mancina e lo scivolamento del brasiliano apre il lato opposto a D'Ambrosio. Passo indietro e linea a quattro. Serve, in questo caso, un sacrificio di Palacio/Eder. Da seconda punta a esterno di destra, questo il cambio di "casacca". Medel - Kondogbia - Melo al centro e Icardi riferimento offensivo.