Nel tam tam mediatico che coinvolge Thohir e il futuro del club - debiti e possibile dipartita del tycoon indonesiano - prosegue l'avvicinamento alla partita dello Stadium, in programma domenica sera. Un risultato positivo in casa della prima della classe può definitivamente cancellare le difficoltà recenti e sollevare il gruppo dalle sabbie mobili attuali. I tre punti raccolti nel confronto interno con la Samp non diradano i dubbi recenti. Sofferenza d'avvio, poi forte impatto fisico a spaccare un undici, quello ospite, in evidente affanno. 

I problemi - in vista della trasferta di Torino - risiedono in special modo nel settore di mezzo. Mancini ha gli uomini contati, ritrova Medel, ma perde Brozovic. Il giallo rimediato sabato scorso costa al croato la partitissima. Assenza che assume ulteriore valenza perché si abbina a quella reiterata di Kondogbia - oggi l'esito del ricorso - e spoglia l'Inter degli unici giocatori in grado di fornire un contributo "diverso" a centrocampo. Al momento, la soluzione più probabile vede Melo e Medel in mediana, una linea quindi di distruzione più che di impostazione. Gnoukouri non rientra nel piano partita. 

L'impressione è che il tecnico intenda confermare l'assetto proposto con la Sampdoria. Una formazione qualitativamente in difetto, ma in grado di tenere il campo senza soffrire in modo eccessivo. Due linee vicine, pronte a supportarsi vicendevolmente. In questo senso va anche la scelta degli esterni, Biabiany ha gamba per proporsi in aiuto ai laterali di difesa e poi per presentarsi rapidamente sul fronte opposto, in zona d'attacco. Discorso similare per Perisic, sottotono contro i blucerchiati, ma fondamentale per equilibrare la squadra. 

Le uniche scintille di qualità, Ljajic e Jovetic, peraltro non al meglio della condizione, possono tornare utili a partita in corso, per tener palla o dare velocità alla manovra. 

Il settore d'attacco poggia sulla vena di Icardi, ma la presenza di Eder, al fianco del capitano, non è scontata. L'ex Samp non incide, lotta, ma pecca sottoporta. La fatica grava sulle prestazioni, il lavoro sporco frena l'incedere nella zona calda. Mancini pensa a un turno di riposo, data la buona forma di Rodrigo Palacio. I due corrono spalla a spalla verso la Juve. 

Meno dubbi dietro. Miranda "muove" Murillo e dirige un reparto che via via ritrova confidenza e numeri. A sinistra Nagatomo, a destra D'Ambrosio, questi i nomi più gettonati. Con il rientro di Alex Sandro, Allegri può disporre di giocatori a chiara trazione offensiva, Mancini non intende esporsi alle folate bianconere.