“Un match perfetto e credo che la capacità di migliorarsi passi anche da incontri come questo".
Dopo Roma, Napoli e Fiorentina, Roberto Doandoni non vuole fermarsi e, alla viglia del match di domani contro la Juventus di Massimiliano Allegri calca la mano sull'importanza della gara per il suo Bologna, che deve puntare a crescere sotto l'aspetto mentale nonostante i buonissimi risultati: "Più si riesce a interpretare le partite e meno complicate saranno le cose. L’importante è lavorare su noi stessi, senza stare a guardare agli avversari. Non dobbiamo porci limiti, ma stare concentrati".
Inevitabile guardare all'aspetto motivazionale per la squadra, visto l'arrivo dei quattro volte Campioni d'Italia, ma anche per quel che riguarda l'attesa che si respira in città. Partita mai banale, nel capoluogo emiliano, quella contro la Vecchia Signora: "So benissimo che non è una vigilia come tutte le altre. Affrontiamo la prima della classe e la più forte in termini di risultati. Dovremo scendere in campo con entusiasmo, perché sono queste le sfide che ti fanno crescere. Intorno a noi c’è grande tensione e non vogliamo deludere nessuno, noi stessi in primo luogo".
Riguardo invece alla formazione ed al modulo che intende schierare dal primo minuto, Donadoni fa pretattica e si nasconde ermeticamente, puntando tutto sulle capacità della sua squadra: "Non so ancora come si schiererà la Juventus, per cui devo concentrarmi sulla mia squadra. Dobbiamo scendere in campo con la nostra mentalità, sapendo che faremo fatica e che dovremo sfoderare una prestazione perfetta. Noi dobbiamo sfruttare al meglio le nostre capacità, che sono inferiori a quelle dei bianconeri, ma è bello affrontare queste sfide. L'atteggiamento? Quando hai di fronte giocatori di un certo calibro non puoi fare errori e concedere occasioni perché sennò ti puniscono. Il tasso tecnico della Juve è superiore".
Il tecnico bergamasco si sofferma, successivamente, sull'età giovane della sua squadra, che può portare assieme alla stancheza fisiologica a prendere qualche gol in più a fine gara: "La questione della fatica può incidere perché più passa il tempo e più ti offuscano le idee. Però questo fattore riguarda anche gli avversari. I ragazzi più giovani? Non dobbiamo fare valutazioni in merito agli avversari di domani, dovremo comportarci come sempre. È importante saper leggere e interpretare le situazioni. Per i più giovani sarà un momento di grande crescita".
Nonostante le ovvie difficoltà nell'affrontare la Juventus reduce da quindici successi di fila, tuttavia, Donadoni chiede alla sua squadra di scendere in campo con presunzione e personalità, nell'intento di fare gioco dal primo minuto: "Mi auguro di poter fare la partita domani, perché vorrebbe dire fare una grande prestazione. Ma non dobbiamo pensare a questi aspetti, ripeto: conta entrare con le idee chiare e restare concentrati su noi stessi"
Infine, un ricordo sulle sfide alla Juve: "La prima volta che ho incontrato la Juventus ero all’Atalanta e sapevo benissimo di confrontarmi contro una formazione che ha un grande blasone e una storia gloriosa. Io alla Juventus? Si, potevo finire a Torino, visto gli ottimi i rapporti fra Juve e Atalanta. Ero però tifoso del Milan e il mio sogno era quello di vestirmi di rossonero, nonostante che i bianconeri fossero il top in Italia".