Qualche ora lontano dai riflettori, in silenzio. Roberto Mancini torna a parlare, Inter Channel raccoglie le sensazioni del tecnico. La spallata del Franchi destabilizza ulteriormente la corsa nerazzurra, per la prima volta anche la classifica lancia un grido d'allarme, la Champions non è oggi affar dell'Inter.
Il tecnico - dopo l'assenza post gara - smorza i toni e con lucidità prova a "scandagliare" i 90 minuti di Firenze. A tratti una prestazione soddisfacente, Inter in partita, piegata da passaggi a vuoto che ormai appaiono nell'ordine naturale delle cose, pecche che il tempo fatica a guarire.
"È un momento un po' così, ma contro la Fiorentina è stata una buona gara, a parte l'inizio quando loro hanno creato due-tre occasioni quando non eravamo ancora messi bene. Poi hanno avuto il solito possesso palla, siamo andati bene ma abbiamo subito i gol per disattenzioni. Bisogna tener duro, non mollare, non è finito niente ed è ancora lunghissima".
Nessun passo indietro sul progetto iniziale. La ricostruzione segue tappe ben definite, il ritorno al vertice porta in dote, spesso, ribaltoni negativi. Mancini conferma la fiducia nel gruppo, e tende la mano al tifo nerazzurro. Dopo il prepotente incedere d’avvio, ora serve una coesione d’intenti e di marcia per mantenere a galla una nave in balia delle onde.
"La fiducia di Thohir? Per costruire una squadra vincente ci vuole tempo. Poi, credo che l'Inter sia indietro di qualche anno: si sa che serve un po' di tempo. Bisogna passare per momenti difficili, fino a dicembre era andata benissimo, ma durante la stagione capitano momenti duri. E' lì che bisogna essere forti, rialzarsi e non mollare, anche se le delusioni a volte sono cocenti. Ora bisogna continuare a lavorare, avere più concentrazione e tranquillità. Abbiamo bisogno dell'apporto del nostro pubblico, normale che quando si perde i tifosi siano delusi o arrabbiati".
In vista del prossimo impegno, una scelta d'insieme. Mancini avalla il ritiro per allontanare il fuoco nemico e concentrare ogni energia sul campo. Se è vero che il campionato concede rapidamente l'occasione di riscatto, è altrettanto vero che un altro K.O può segnare la definitiva resa.
"Il ritiro? Sì, stiamo qui da domani per lavorare con tranquillità e avere la mente libera per pensare alla prossima partita. Speriamo che vada tutto bene".