Sembra una maledizione, uno di quei terribili sortilegi lanciati da chissà quale angolo del globo. L'Inter non alza la testa e perde ancora. Perde sotto i colpi di una Fiorentina bella e fortunata. Il gol di Brozovic aveva illuso il popolo nerazzurro, ma prima Borja Valero e poi Babacar (allo scadere) portano in paradiso i gigliati. Un esito eccessivamente amaro per la banda Mancini che non ha demeritato, rispondendo colpo su colpo ad una Viola più intraprendente. I cambi di Sousa hanno fatto la differenza e le speranze nerazzurre si spengono insieme alle luci del Franchi.
Una partita di cartello (in chiave terzo posto) rappresenta il dessert perfetto dopo la sfida scudetto di sabato sera. Entrambi i tecnici recuperano gli uomini migliori per un match che sa di dentro o fuori.
Paulo Sousa, per tutta la settimana, ha provato i suoi in due moduli diversi: 4-2-3-1 (più spregiudicato) e 3-4-2-1 (classico). Alla fine le certezze di quest'ultimo assetto hanno avuto la meglio. Pertanto, spazio ai titolarissimi con Tatarusanu tra i pali, Astori Roncaglia e capitan Rodriguez a fargli da schermo. In mezzo al campo ecco la qualità di Valero eVecino abbinata alla freschezza (sugli esterni) del rientrante Alonso e di Tello. E' molto difficile inquadrare la Fiorentina con numeri e schemi cartacei, ma il terzetto offensivo di questa sera risalta subito all'occhio: Ilicic-Kalinic-Bernardeschi hanno il compito di scardinare l'esperta retroguardia interista.
Dal canto suo, Roberto Mancini sa che l'Artemio Franchi di Firenze può rappresentare un crocevia per la sua stagione: occorre dare una scossa a tutto l'ambiente per evitare l'ennesima stagione di rimpianti e lacrime. L'avversario è di quelli tosti, il sistema di gioco dovrà essere funzionale al tipo di partita che l'Inter intende fare. Il tecnico di Jesi opta per un 4-3-3 chiedendo sacrificio e abnegazione agli esterni offensivi Eder e Palacio. A centrocampo ecco Brozovic con Kondogbia e Medel, mentre in difesa spazio a Joao Miranda (dopo la squalifica).
I primi venti minuti sono lo specchio del carattere delle due squadre: la Fiorentina appare più in palla e pressa l'Inter fin dentro l'area; per i nerazzurri la palla sembra scottare e tutti hanno paura di prendersi delle responsabilità. Bernardeschi (in primis) ma anche Ilicic e Kalinic dilagano sulla trequarti ospite, costringendo ai primi interventi il numero uno sloveno. I nerazzurri si affidano all'esperienza di Palacio, che prova a scrollarsi di dosso la pressione iniziale con qualche accelerazione.
Al quarto d'ora l'occasione più ghiotta del match: assolo di Bernardeschi, palla dietro per Ilicic che a botta sicura calcia in porta,, ma Telles gli nega la gioia del gol proprio sulla linea. Il pericolo desta l'Inter che mette il naso fuori dalla sua tana e, improvvisamente, passa in vantaggio: taglio di Palacio (ben servito da Kondogbia), palla dietro per Brozovic che spedisce all'incrocio da pochi passi (26'). Grande gioia per il croato dopo le ultime deludenti prestazioni, l'Inter inizia a crederci mentre la Fiorentina si lecca le ferite. Si va al riposo sul risultato di 0-1.
La ripresa si apre con un'Inter sempre più in palla, ma nel momento migliore dei nerazzurri, i padroni di casa trovano il guizzo vincente: cross di Ilicic, spizzata di Murillo, e Borja Valero infila Handanovic da due passi. Lo spagnolo, fino ad allora assente, ribalta la gara con un inserimento perfetto. Da qui in poi saranno emozioni a non finire: prima il doppio giallo (discutibile) a Telles; poi i cambi di Sousa danno l'effetto sperato.
Minuto 91, Zarate si libera in area e calcia, Handanovic respinge corto sui piedi di Babacar che, dopo un batti e ribatti, spedisce in rete completando la rimonta. Nel finale espulsi proprio l'argentino (ex di turno) e Kondogbia. Che serata folle al Franchi! La decide 'Il Khouma' da subentrato, premiando la scelta di Sousa. La Fiorentina riprende fiato e allunga sulle rivali (alle quali si è aggiunto prepotentemente il Milan) mentre per l'Inter questo tunnel appare sempre più "viola".