Nonostante le voci che si sono susseguite nell'ultima settimana, Massimo Moratti ha confermato, in una breve intervista a Il Giornale, di voler mantenere le quote di minoranza della società nerazzura.
"Credo che sia tutto in relazione al prossimo arrivo di Erick Thohir, ma le assicuro che non ci sono novità di nessun tipo, fra noi c'erano e restano stima e rispetto, ci mancherebbe" ha dichiarato l'ex presidente, aggiungendo poi alcune specifiche sul patto stipulato nel novembre 2013: "C'era un accordo che prevedeva un mio potenziale disimpegno tre anni dopo la ratifica dell'acquisto da parte di Thohir. Cioè, se volessi potrei cedere le mie quote ma, guardi, io sto bene così".
Erick Thohir sarà in Italia nei prossimi giorni, in tempo per lo scontro Champions di domenica al Franchi con la Fiorentina e si fermerà presumibilmente un paio di settimane: mai, fino ad ora, il tycoon indonesiano aveva deciso di sostare così a lungo nel nostro paese, sintomo che all'orizzonte si prospettano decisioni importanti per il futuro societario dell'Inter. E' infatti in programma un Cda in cui verranno affrontati tutti i temi caldi, dalla dirigenza allo stadio, dai conti al mercato (è palese che la squadra non stia attraversando un periodo particolarmente brillante sul campo) ma tutto ruoterà attorno alla tanta agognata qualificazione Champions, fonte di guadagno imprescindibile che potrebbe portare nelle casse nerazzure una cifra intorno ai 50mln di euro. E' notizia dei giorni scorsi che lo stesso Thohir abbia chiesto ai bancari americani di Goldman Sachs (gli stessi a cui l'Inter sta pagando rate trimestrali da 3 milioni per rientrare dal prestito da 230 ottenuto a maggio 2014) di trovare un socio italiano che posso rilevare la quota del 29% detenuta da Moratti.
Ma è lo stesso ex patron a chiudere a questa ipotesi dichiarando: "Resta tutto nelle mie volontà, non si è mai parlato di obbligo. E non c'è alcun motivo per prendere una decisione. Se poi questa è una esigenza di Thohir allora la prenderemo in considerazione, ma abbiamo sempre deciso tutto assieme".
Sarà vero o sono le solite dichiarazioni di circostanza prima di un effettivo ribaltone societario?