Da punto di forza a vero e proprio punto debole, la difesa dell'Inter ha subito una metamorfosi "agghiacciante". Orfano di Miranda (rientrerà contro la Fiorentina), il reparto difensivo e gli schemi di marcatura a zona sui calci piazzati sono stati da incubo. Altri tre gol subiti (per un totale di 9 reti in tre match), per lo più identici (tre colpi di testa), a difesa schierata ed immobile.
Handanovic non ha potuto faare niente, se non richiamare più volte i compagni all'attenzione. A cosa è dovuto qusto calo collettivo? Non si hanno risposte certe, ma sicuramente l'emblema è Felipe Melo. Da guerriero-trascinatore qual è stato nella prima parte di stagione, dopo l'espulsione rimediata nel match interno contro la Lazio, non è più lui. Molle ed estremamente falloso, è più quello diffidato che quello che gioca, e così non può andare bene. Inoltre c'è stato il calo pure di Epic-Brozo, dopo l'exploit degli scorsi mesi.
La prova dei terzini, in quel del Bentegodi, non è stata per nulla positiva con disattenzioni ed errori su entrambe le fasce. Telles che non è riuscito a riproporre la buona prova del turno infrasettimanale, idem per Nagatomo. Errori in appoggio e di disimpegno.
Ciò che si può salvare da una giornata grigia, come quella dell'ora di pranzo di ieri, è la reazione dei ragazzi di Mancini. Con l'ingresso di Perisic per Felipe Melo, la squadra ha cambiato modulo passando da un 4-3-3 ad un 4-2-3-1 che ha permesso di esprimersi al meglio sia al croato (il migliore con un assist ed una rete) che a Kondogbia.
Il francese è parso molto più a suo agio nella posizione scelta da Mancini durante la seconda frazione di gioco. Ha preso fiducia e si è proposto in avanti tentando più volte la conclusione. Il croato è stato la scelta giusta, in quanto con la sua corsa e la sua spinta ha creato non pochi grattacapi alla difesa gialloblu. assist per Icardi (10 gol) e rete personale del 3-3 dopo una buona azione.
Mancini lo ha detto nel post-partita: "5-6 giocatori erano con il cuscino in campo", ma non ce lo si può permettere a questi livelli. L'atteggiamento è da migliorare ed anche l'organizzazione difensiva sui calci piazzati, con sempre troppi avversari liberi di colpire in porta.
Domenica i neroazzurri sono chiamati ad affrontare la diretta rivale al terzo posto, ovvero la Fiorentina di Sousa, sperando di affrontarla al meglio rimanendo concentrati e cercando di centrare il risultato giusto.