Un'Inter che ha dominato, ma che ha sofferto un po' troppo nei minuti finali. Su questo dovrà lavorare Roberto Mancini nel preparare il match di domenica contro l'Hellas Verona (ore 12.30 al Bentegodi).
Mister Mancini (in tribuna causa squalifica nel derby) ha fatto scendere in campo un'Inter grintosa e molto propositiva. Lo testimoniano le statistiche con 24 tiri totali. Un 4-3-3 che sembra essere il modulo più adatto agli interpreti attuali.
Già, il 4-3-3 sembra mettere a suo agio Kondogbia apparso in crescita, con affianco Medel (ancora alcune fasi da migliorare). Il giovane francese si è fatto vedere spesso proponendosi più volte al tiro ed essendo sempre presente sul secondo palo per una possibile ribattuta.
Hanno funzionato e bene pure le fasce con la coppia Telles-Nagatomo. Dopo l'esperimento Santon-Juan Jesus nel derby (l'italiano non giocava una partita da mesi ed il brasiliano è apparso molto impreciso), l'accoppiata di ieri invece ha dato i suoi frutti. Telles si è proposto molto in avanti crossando (in modo ottimo) ed è stato attento in chiusura. Buonissima pure la prova del giapponese che, dopo alcune sbavature, ha fornito una prestazione convincente servendo anche il possibile 2-0 sulla testa di Mauro Icardi (sfera che si è infranta contro la traversa). Proprio il capitano è risultato decisivo, dopo le voci che volevano una sua cessione nelle ultime ore di mercato. Forse il mister ha capito che non si può lasciare in panchina un ragazzo da 50 gol in serie A a 23 anni, che ieri si è messo a disposizione della squadra non rimanendo, come al solito, fermo ad attendere il pallone sui piedi.
Da rivedere Brozovic (in calo negli ultimi match), con alcuni errori in fase d'impostazione. Una certezza Palacio, ogni qualvolta il Trenza viene chiamato in campo dà sempre tutto correndo e lottando per tutto il campo. Bene pure Eder, alla seconda da titolare al Meazza, che ha alternato la quantità alla qualità, muovendosi molto e non dando mai punti di riferimento agli avversari. Gli è mancato solo il gol (ottima prova del portiere clivense Seculin).
Una cosa da sistemare è la sofferenza degli ultimi minuti, il Chievo è andato vicino al pareggio con Pellisier e ci sono stati altri episodi. La difesa ha retto, ma sarebbe meglio evitare tutto ciò. Già altre volte i neroazzurri sono stati beffati nei minuti di recupero (prima Berardi e poi Lasagna rispettivamente contro Sassuolo e Carpi), in situazioni che potevano essere gestite meglio.
C'è ancora del lavoro da fare, ma questa vittoria ha dato ossigeno alla Beneamata che torna alla vittoria in casa dopo due mesi e continua la lotta per il terzo posto.