Alla ricerca della maturità. Il Bologna di Donadoni, così come Will Smith cercava la sua felicità, va a caccia, domani pomeriggio nell'anticipo del Dall'Ara contro la Fiorentina, di nuove motivazioni. Dall'arrivo dell'ex allenatore del Parma, i felsinei hanno sì messo in mostra grandi qualità e grande temperamento, ma sono anche calati quando non c'era necessità di fare risultato. Manca ancora qualcosa alla squadra bolognese, che deve crescere e maturare se vuole ambire a qualcosa in più della salvezza.
In primis, si deve archiviare il capitolo scorso: "La partita con il Frosinone è un capitolo chiuso, l’abbiamo persa per un episodio letto male. Il match comunque è stato ben interpretato dai ragazzi. Purtroppo non si guarda mai al complesso ma alla singola partita. Abbiamo forse sbagliato l’ultima scelta in attacco, non abbiamo concluso e non siamo stati concreti come si poteva, ma dal punto di vista del gioco credo che quella di Frosinone sia stata una delle migliori". Attesa quindi una pronta reazione, soprattutto guardando al blasone e all'importanza della sfida: "E’ nei momenti di difficoltà che la forza di un gruppo viene fuori. Siamo una squadra che corre tanto e giocheremo la terza partita in una settimana, spero che alcune nostre caratteristiche i ragazzi riescano comunque a tirarle fuori. Sarà una partita che mi fornirà tante indicazioni per il futuro".
Inevitabile, dopo la sconfitta e doppo aver fatto delle scelte diverse da quelle usuali, che siano arrivate numerose critiche riguardanti il turnover massiccio visto al Matusa: "A volte eviti completamente il turnover e le cose vanno bene, altre volte lo fai e ti ritrovi due squalificati. Bisogna valutare la necessità di un gruppo, si tratta solo di buon senso. Certi ragionamenti sono fatti da chi non ha il polso e la condizione reale della squadra".
In tal senso va visto il cambio di Floccari al posto di Destro dal primo minuto. Donadoni spiega così la scelta: "Sergio sta facendo bene, è più fresco aveva meno minuti nelle gambe e volevo vederlo dall’inizio. Quella di domani è la classica partite in cui c’è l’emergenza e tocca ai giocatori con valori importanti dare un apporto maggiore". In vista della sfida alla Fiorentina, il mister risponde così alla domanda riguardante la condizione fisica della squadra: "Voglio vedere l’allenamento. Donsah è stato recuperato, per Maietta oggi sarà determinante la rifinitura. Purtroppo Rossettini e Mirante hanno un problema, siamo un po’ in emergenza. Al momento tutti e due sono più no che sì. Antonio ha un problema all’adduttore, per un portiere forse è meno determinante rispetto a un giocatore di movimento ma sicuramente condiziona. Aver perso un giocatore come Ferrari, per la tipologia del cartellino, ci sta. Le due ammonizioni di Marios centrano poco con il calcio giocato, sono superficialità che non possiamo permetterci".
Dal Bologna, ad un rapido sguardo sull'avversaria di domani: "Sappiamo che di fronte avremo un avversario di primo livello, una squadra forte e a cui dovremo rispondere con una prestazione di grande spessore. Anche se alcuni nostri elementi non sono al 100% dal punto di vista fisico saranno comunque chiamati a tirare fuori tutto quello che hanno. Sono certo che la squadra farà tutto il necessario per disputare una partita alla pari".
Infine, Donadoni analizza e chiosa così riguardo le possibilità di Europa della sua squadra: "Bisogna essere concreti ed onesti, possiamo chiedere e pretendere però è necessario fare valutazioni oggettive. Dobbiamo rimanere con i piedi per terra, sapere quali sono le nostre potenzialità. Non siamo la Juve che all’inizio non faceva punti, in quel caso sì che puoi pretendere di più. La nostra non è una fuoriserie, una buona vettura che deve sempre girare a pieno regime per competere con gli avversari. E’ ovvio che noi non dobbiamo accontentarci, ma questo è lo spirito dello sport".