C’è chi vola sulle ali dell’entusiasmo e chi, nonostante l’impegno profuso, riesce a raccogliere poco, pochissimo. C’è il Bologna, che in 12 partite ha raccolto qualcosa come 23 punti e sogna un piazzamento prestigioso. C’è il Frosinone, a -7 dal terzultimo posto valido per la salvezza e senza vittorie dal 29 novembre, con solamente 2 punti conquistati nelle ultime 8 partite. C’è una squadra che in trasferta ha vinto 5 delle ultime 6 gare (sconfitta solo a Torino), ma che va in uno stadio caldo, che sogna ancora una miracolosa salvezza.
Frosinone e Bologna si fronteggiano prima delle altre, alle 18.30. Una sfida tra neopromosse, anche se non si direbbe. Si sono incontrate per la prima volta in Serie A il 20 settembre 2015, nella gara d’andata: Mounier regalò la prima vittoria stagionale ai rossoblù. Eppure, in questa quarta volta al Matusa, gli emiliani devono cercare di rompere una maledizione, visto che mai sono riusciti a vincere. Lo scorso anno terminò 2-1 per i ciociari, Soddimo e Blanchard i marcatori.
I due saranno in campo anche questa sera, in una partita che per il Frosinone potrebbe significare molto. La Sampdoria, attualmente terzultima a quota 23, vincendo (in casa col Torino) o pareggiando alzerebbe la quota a 24, raggiungendo o superando il Genoa, di scena allo Juventus Stadium, non una partita facile, per usare un ricco eufemismo. Perdere significherebbe, in caso di non sconfitta della Samp, lasciar per strada un altro punto, complicando ulteriormente i piani di salvezza.
Certo è che il Bologna non vuole stare a guardare, anzi: al decimo posto ha diritto di sognare, specialmente visto il rendimento citato in apertura. Il sesto posto dista solamente 7 punti e la proiezione a fine campionato vedrebbe i rossoblù intorno a quota 55. Se le altre non dovessero trovare continuità (e gli emiliani riuscissero a tenere questo ritmo), si aprirebbero orizzonti inimmaginabili ad ottobre.
Anche per questo motivo Roberto Donadoni non vorrebbe rinunciare ai suoi pezzi da novanta dell’attacco: si parlava di un turno di riposo per Mounier e Giaccherini, ma alla fine entrambi dovrebbero essere in campo a spalleggiare Destro, anche se Brienza e Rizzo premono. L’ex Cesena e Atalanta (tra le altre) potrebbe trovare però posto in mediana, insieme a Taider e Diawara, anche se Brighi per ora sembra favorito. In difesa davanti a Mirante, non essendo stati convocati i nuovi Zuniga e Constant, spazio a Rossettini e Masina larghi, con Oikonomou e Maietta (o Ferrari) al centro.
Sarà 4-3-3 anche per Stellone. Tra i pali potrebbe toccare a Bardi, con Leali in panchina. Difesa a quattro con Ajeti-Blanchard coppia centrale, Rosi e Pavlovic sugli esterni. Gori e Gucher si giocano un posto in mediana con Sammarco e Chibsah, mentre davanti, insieme a Daniel Ciofani, agiranno Dionisi e Soddimo. Tonev è rientrato ma non è al 100% e potrebbe dunque partire dalla panchina.