In un San Siro da brividi, il derby della madonnina ha emesso il suo verdetto. L’Inter esce a pezzi, con 5 punti nelle ultime sei gare e un derby impietoso che ha visto prevalere il Milan di Mihajlovic con un secco 3-0. Partita che sancisce definitivamente la crisi d'identità dei nerazzurri, sotto nel primo tempo per un gol di Alex bravo ad approfittare dell'ingenuità di Juan Jesus, nella ripresa tentano prima una reazione inutile salvo poi perdere del tutto la testa nel momento del rigore mancato da Icardi, vero sliding doors del match. Da quel momento, l'Inter sparisce dal campo e nel giro di pochi minuti subisce le reti di Carlos Bacca e M'Baye Niang. Un match di agonismo ed intensità deciso per lo più da episodi.
I nerazzurri, quarti in classifica a meno nove dal Napoli, hanno perso tutto il carattere, tratto distintivo di inizio stagione, e appaiono sempre meno squadra, identità singole in balia di un gioco che non c’è. Un Mancini furioso, espulso ad inizio ripresa per proteste, non ha aiutato i suoi a reagire, si può anche perdere con onore, dice il campo. Jovetic impalpabili, uomini fermi e stanchi, senza brio, senza cattiveria, senza sacrificio. Troppi errori e poca organizzazione.
Il Milan a cinque punti dai cugini, ha approfittato delle occasioni, non disputando la partita migliore della sua storia ma rimanendo presente a se stesso e pungendo ogni qual volta ne ha avuto occasione. Alex, croce e delizia della serata, segna il gol del vantaggio, chiude in difesa in più di un’occasione salvo poi causare il rigore del possibile pareggio. In un match senza grandi entusiasmi, il Milan riparte da tre punti ottenuti nel derby che possono dare fiducia. La partita l’ha vinta a centrocampo, dove Bonaventura e Honda hanno fatto il buono e il cattivo tempo.
“Al mio segnale scatenate l’inferno” dovrà aver pensato Damato nella bolgia di un San Siro da brividi. Tanto che, fedeli al detto del vender cara la pelle, le due milanesi partono a marcie ingranate. Decisamente più propositivi i nerazzurri che, tra il 5’ e il 6’, hanno sui piedi il gol del vantaggio. Protagonista il neo-acquisto Eder. Lanciato in profondità da Brozovic, cerca la sponda al centro per Jovetic ma un provvidenziale Alex ci mette lo zampino e devia in corner. Poi, scelleratamente, si divora un gol fatto. Juan Jesus crossa dal fondo, l’ex blucerchiato si avvita in area ma, a porta vuota, il colpo di testa è nettamente fuori misura. L’acquisto tanto desiderato dalla società e strappato in settimana, con sommo giubilo, al Leicester di Ranieri gela la San Siro nerazzurra. Tensione a parte, l’Inter pressa. Miranda mette il turbo e recupera su Bacca propiziando Brozovic al tiro da lontano, tiro che Donnarumma para in due tempi. Il Milan sembra stentare a prender le misure ma Kucka in affondo prova a scuotere gli animi dei suoi, protestando vistosamente per un fallo di Miranda al limite ai suoi danni non concesso da Damato. I rossoneri si identificano nel tentativo di Bonaventura dalla distanza e nella spunto di Honda a lanciare Bacca chiuso però da Miranda. Poi, al 16’, il dormiente Handanovic è svegliato da un sussulto. È bravissimo Kucka ad entrare in area e scaricare un diagonale violentissimo che il portierone nerazzurro para come può. Ancora Kucka, due minuti più tardi, prova il destro da fuori ma l’effetto non è quello sperato. Si procede per tentativi, da una parte e dall’altra, ma il gioco stenta a decollare. Santo Alex dal Brasile chiude tutto ancora una volta. 20’, Perisic si sgancia sulla destra ricevendo da Jovetic, arriva il difensore rossonero che salva su Ljaijc e Eder attendisti in area. Il Milan arranca in difesa, l’Inter con quattro attaccanti in campo non trova la via della porta.
Il Milan ci prova con i calci piazzati. La punizione di Bonaventura al 24’ sale alle stelle, quella procurata dallo stesso ex-Atalanta decisamente fuori misura sul secondo palo. Il gioco non c’è. Due squadre alla mercè del caso. Uno Jovetic impalpabile al 34’ prova un tiro-cross dalla dubbia interpretazione che Donnarumma para senza problemi. E un minuto più tardi con un sinistro da fuori consegna ancora una volta la sfera al giovane portiere rossonero che sornione ringrazia. La legge del calcio è spietata. Tanto che, è ancora Alex a dipanare la matassa della noia e regalare il vantaggio agli uomini di Mihailovic. Honda mette in mezzo dalla destra, il brasiliano stacca imperioso e di testa anticipa Juan Jesus trafiggendo Handanovic. L’Inter non c’è, non reagisce. Il Milan prende fiducia, sempre primo sul pallone, con un Honda in grande spolvero. L’Inter al 43’ ci prova on Jovetic che non trova la porta disturbato da Abate.
Non cambiano nulla in avvio di ripresa i due allenatori, in campo confusione assoluta. L’Inter non riesce a dialogare tra i reparti, il Milan alza la pressione e prova a fare la partita. Al 50’ i nerazzurri alzano la voce e recriminano un rigore. Donnarumma svirgola un rinvio, Eder va sul pallone ma il portiere col pugno lo anticipa! Il penalty non c’è ma per le proteste, Damato espelle Mancini. Kucka prova allora a farsi gioco degli avversari ma al 53’ sbaglia completamente l’apertura per il taglio in area di Bacca. Momento di confusione assoluta da entrambe le parti. Poi, al 69’, Donnarumma fa il miracolo su Icardi, appena entrato per Jovetic, ma Alex, l’eroe della serata, lo butta giù in area e Damato fischia il penalty per i nerazzurri. Proprio l’argentino si presenta sul dischetto ma il palo gli nega il pareggio. Mihajilovic si inginocchia e ringrazia. L’Inter spegne definitivamente la spina. Senza carattere, senza gambe, senza fiato. La lotta per non sprofondare ha i colori dei diavoli di Milano. Al 73’ Bacca chiude il match. Cross di Niang, il colombiano sbuca alle spalle di Miranda e punisce un Handanovic inerme. 2-0 palla al centro, di nuovo. Il crollo totale dell’Inter arriva 4 minuti più tardi.
Ripartono i padroni di casa, Bonaventura trova Niang che prima si fa intercettare da handanovic poi realizza il gol del definitivo 3-0. L’errore più grande è di santon che in avvio dell’azione si fa sottrarre il pallone dall’ex Atalanta. Entra anche Balotelli che un minuto dopo è già ammonito e all’84’ trova Handanovic in tuffo sulla strada del personalissimo 4-0. L’Inter viaggia senza guida e senza meta, completamente disunita la squadra di Mancini raccoglie solo fischi. Il Milan sfonda da ogni parte, Miranda blocca il sinistro di Honda in area all’83’ poi qualche cambio fa rifiatare i padroni di casa. Dopo tre minuti di recupero Damato decreta la fine. San Siro è rossonera. Inter in crisi.