La trasferta di questa sera allo Stadium rappresenta per l'Inter un crocevia importante, perchè va ad inserirsi in una delicata fase della stagione. Il doppio incrocio di Coppa può influenzare anche il cammino di A, al momento incerto dopo il solido avvio. L'obiettivo terzo posto - con conseguente ritorno in Champions - è in bilico tra dubbi e certezze. Napoli e Juve allungano, la Fiorentina rientra, il lento incedere nerazzurro apre a un finale in volata. Il calendario pone la semifinale di Tim Cup qualche giorno prima del derby, un uno-due da non sottovalutare, specie sotto l'aspetto mentale.
Si gioca sui 180 minuti, importante quindi affrontare la gara di questa sera con un occhio al ritorno, senza precludere con un atteggiamento errato la possibile qualificazione. Diversi i dubbi che attanagliano Mancini a poche ore dalla partita. Il leggero infortunio di Perisic complica i piani nel settore d'attacco. Fastidio alla caviglia, fermo precauzionale nell'allenamento di ieri. Il croato è con la squadra, regolarmente convocato, ma l'utilizzo a Torino non è scontato, decisione dopo un confronto mattutino. L'incombere della stracittadina obbliga alla prudenza. Senza Perisic, ipotesi 3-5-2, con un attacco mobile, utile a stanare la linea a tre di Allegri. Ljajic è il punto fermo, Jovetic il cavallo di Coppa su cui scommette Mancini, pronto a relegare in panchina il criticato Icardi.
Centrocampo di sostanza, con due esterni - Nagatomo e D'Ambrosio - di chiara impronta difensiva. In sostanza, Mancini pensa a una partita a specchio, per disinnescare la forza di Cuadrado e eventualmente di Alex Sandro. Medel, dopo il riposo in A, rientra, con lui Kondogbia e il tuttofare Brozovic. Davanti ad Handanovic - Carrizo siede in panchina - Miranda, Murillo e Juan.
Modulo come sempre malleabile, Juan può scivolare sull'out di sinistra, con l'Inter pronta a virare sul 4-4-2 o eventualmente sul 4-3-3, con l'inserimento di Palacio o di Biabiany.