Domenica scorsa si è chiuso il girone d'andata che ha conferito al Napoli il titolo di Campione d'Inverno, causa la sconfitta dell'Inter contro il Sassuolo. 

Sconfitta dai molti rimorsi per i neroazzurri, battuti all'ultimo minuto da un'ingenuità difensiva a cui non erano più abituati. Sconfitta che non può comunque far dimenticare quanto di buono fatto dagli interisti in queste prime 19 partite, ma che evidenzia la presenza di qualche rammarico.

L'Inter si è dimostrata tra le squadre più costanti di questo campionato e si è trovata incredibilmente, e forse anche immeritatamente, secondo tanti, nelle posizoni più alte della classifica da subito, stupendo tifosi, ambiente, mondo del pallone e forse anche sé stessa. 

Questo girone di andata si è chiuso con 39 punti, 12 partite vinte, 3 pareggi (Sampdoria, Juvenuts, Palermo) e 4 sconfitte (Fiorentina, Napoli, Lazio e Sassuolo); la squadre detiene la miglior difesa con solo 12 gol subiti ma anche uno dei reparti offensivi più sterili con 24 gol segnati; e sebbene tra i due valori sappiamo cosa conti maggiormente in Serie A, i pochi gol segnati non vanno sottovalutati. 

Un girone d'andata in cui il cinismo ha fatto da padrone permettendo agli uomini di Mancini di vincere sfruttando al meglio le occasioni, puntando al risultato più che al bel gioco, collezionando ben nove vittorie per 1-0 che, ai nuovi esteti del calcio, spuntati come funghi quest'anno, potranno non piacere ma hanno permesso alla squadra di restare sempre in alto ed hanno evidenziato una forza di volontà, oltre che concentrazione, che da tempo si era persa. In mezzo però anche qualche prestazione di livello, come le due vittorie per 4-0, poche, ma che fanno morale.  

Gli scivoloni, consuetudine delle passate stagioni, quest'anno sono stati molto rari e, sebbene questo non sia un male, uno degli obiettivi del girone di ritorno sarà quello di eliminare brutte sconfitte che sottolineano ancora qualche problema di maturità. Sono da studiare soprattutto le batoste casalinghe contro Fiorentina e Lazio: sconfitte causate dall'assenza di concentrazione e dalla difficoltà di lettura della partita. Diverse invece le partite di Napoli e di San Siro contro il Sassuolo dove il pareggio, come minimo, sembrava il risultato più giusto. 

Un girone d'andata abbastanza costante ma che evidenzia un calo forte nel finale, con due sconfitte in tre partite che ora fanno ricredere molti sulla forza dell'Inter, tanto da annunciare lo "stato di crisi". Crisi che forse i neorazzurri stanno attraversando, gennaio non è mai stato il mese preferito dai neroazzurri, ma spazzare via quanto fatto fino ad ora sarebbe da pazzi. 

Ripensando ad un anno fa infatti la squadra non può che sorridere e darsi forti pacche sulle spalle perchè la crescita è evidente, i mglioramenti tanti, la fiducia tornata così come la consapevolezza di essere diversi: un anno fa di questi tempi si viaggiava ancora nel limbo, con Mancini alla ricerca della via migliore per far crescere la squadra e i giocatori troppo spesso altalenanti e con risultati deludenti. 

Guai però a dimenticare le sconfitte: Sassuolo su tutte, deve restare sempre un monito per una squadra che punta in alto, perchè sì questa Inter è diversa ma la strada per diventare grandi è lunga e tortuosa, cadere è facile ma rialzarsi può esserlo altrettanto, se si ha fiducia nei propri mezzi. 

Un girone d'andata impensabile quindi, ma con qualche rammarico e con la consapevolezza che quanto fatto fino ad ora è certamente tanto ma non abbastanza per stare tra i grandi perchè c'è sempre spazio per migliorare. L'obiettivo resta il terzo posto ma la squadra di Thohir non può nascondersi: bisogna provare a vincere, in tutti i modi, perchè Juventus e Napoli hanno qualcosa in più, ma ripetere questo girone d'andata non sembra impossibile e la squadra non ha più posto per i rimpianti. 

Compliementi all'Inter insomma per ciò che è riuscita a fare, tra la sorpresa di tanti, ma il lavoro non è ancora finito e l'impegno, massimo, non deve mancare perchè quest'anno, guardandosi indietro, la squadra deve finalmente poter sorridere. Allora avanti tutta tenendo a mente, sempre, la partita contro il Sassuolo, di domenica, ma anche il match casalingo contro la Roma, simbolo di una squadra che, quando crede in sé stessa, può fare qualsiasi cosa. Le prossime 19 partite si preannunciano di fuoco: in bocca al lupo Inter!