Giochi di parole a parte, ieri all'Olimpico la Lazio è caduta davvero in basso, toccando il fondo di questa stagione. Se qualche tempo fa c'era ancora qualche attenuante relativa alla poca fortuna, agli infortuni, alle decisioni arbitrali, questa volta per Pioli & co. non ci sono più scuse: la Lazio, ieri col Carpi, ha creato zero occasioni contro la peggior difesa del campionato fuori casa (il Carpi aveva sempre preso gol fuori dalle mura amiche) dimostrando di valere con pieno "merito" la decima posizione in campionato con 24 punti. Una prestazione innocua, senza idee e determinazione. In casa la Lazio non sa più vincere, i biancocelesti non conquistano tre punti all'Olimpico dal 3-0 col Torino, in cui Felipe Anderson (doppietta) e Lulic lanciarono la Lazio al secondo posto con 18 punti. Si parlava del fortino Olimpico, ora è diventato un tabù: la Lazio nelle ultime cinque gare in casa ha perso due volte (con Milan e Juve) e pareggiato tre (con Palermo, Samp e Carpi), facendo appena 3 punti in cinque gare.

La Lazio ieri ha avuto un possesso palla del 64%, la panoramica tattica infatti era chiara: Carpi chiuso dietro con ordine, biancocelesti in attacco per gran parte dei 90 minuti. Parlare di attacco, tuttavia, sarebbe inappropriato. Perchè la Lazio non ha creato nessuna palla gol. Belec non è mai stato impensierito, dalle sue parti sono arrivati solo tiri sporadici, prevalentemente per mancanze di idee in fase di costruzione. Infatti il giro palla è stato soltanto soporifero e talvolta contro producente (forse le occasioni più importanti le ha avute il Carpi in contropiede, poi mal gestite dall'attacco ospite). Se, dati alla mano, il giocatore della Lazio che ha fatto più dribbling è stato Abdoulay Konko (4 dribbling riusciti), qualcosa effettivamente non è andato per il verso giusto. 

Eppure le condizioni pre-partita facevano ben sperare. La vittoria in Coppa Italia con l'Udinese e quella con l'Inter a San Siro potevano suggerire un accenno di risveglio da parte di Biglia e compagni. Invece non è stato confermato nulla, nè il risultato di Coppa, nè la prestazione di San Siro (convincente sopratutto sul piano dell'applicazione e della grinta). Ora per Pioli saranno decisive le prossime gare: Fiorentina fuori, Bologna fuori e Juve in casa (quarti di Coppa) segneranno il suo destito sulla panchina della Lazio. Intanto a Formello si lavora, Pioli lancerà Bisevac dal primo minuto: con Gentiletti out e Mauricio non al meglio, sarà il serbo ad affiancare Hoedt a Firenze. Keita insidia Felipe, Djordjevic Matri. Sempre 4-3-3, rientrano Biglia e Milinkovic che prenderanno il posto rispettivamente di Onazi e Cataldi.