Nel giorno dell'Epifania, l'Inter di Mancini torna a marciare verso il titolo, avversario di turno: l'Empoli di Maccarone e Saponara. Il match è di quelli ostici e i nerazzurri (memori della lezione di calcio dell'anno passato) sono carichi al punto giusto. E' ancora da vedere se l'aria di Doha abbia portato benefici o meno, ma senza dubbio il dislivello climatico con Appiano è notevole. I calciatori potrebbero risentirne, tuttavia il tempo dei giochi è terminato. Con l'arrivo del 6 gennaio, dolci e regali scompaiono per far posto alla Serie A e la Beneamata non può più sbagliare. C'è da riscattare la sconfitta interna contro la Lazio ma soprattutto c'è da difendere il primato. Le inseguitrici incalzano, coadiuvate da un calendario apparentemente abbordabile.
Dal canto suo, il piccolo Empoli (che tanto piccolo poi non è) gioca a cuor leggero, leggerissimo. Giampaolo e i suoi veleggiano lontani dai bassifondi e anzi respirano aria d'alta quota. La classifica può ingannare, ma i numeri (migliori della gestione precedente) non mentono: il tecnico di Bellinzona ha ridato ai suoi lo smalto dei giorni migliori, guidati da un Saponara in eterno stato di grazia. 27 punti (-1 dal Milan di Mihajilovic e -5 dalla Roma di Garcia), appaiati con l'altra sorpresa (o per meglio dire, certezza) di questo campionato: il Sassuolo di Di Francesco.
I precedenti, nei 15 incontri disputati in Toscana tra campionato e coppa, sono chiari ma non devono trarre in inganno: 9 le vittorie dei nerazzurri, 2 quelle dell' Empoli e 4 i pareggi. Tuttavia, per comprendere bene il tipo di match che aspetta la capolista, bisogna dare un'occhiata al confronto dello scorso anno (peraltro proprio di questo periodo). Fu 0-0, ma l'Inter la vide veramente poco. La mediana di Sarri ingabbiò il poco carismatico centrocampo ospite, impedendogli di esprimersi. Certo, era un'altra Inter ma forse sarà lo stesso Empoli.
Per evitare ciò, Mancini si affida ai suoi uomini migliori ma, nonostante abbia dichiarato 5/11 in conferenza stampa, sulla probabile formazione aleggia il mistero. Facendo tesoro degli errori passati, il tecnico di Jesi pare voglia affidarsi ai rivitalizzati Ljajic e Brozovic. Tra i pali, scontata la conferma di Handanovic (fresco di rinnovo fino al 2019) difeso dall'ottimo pacchetto arretrato che comprende Miranda, Murillo, il confermatissimo Telles e il redivivo Montoya (ballottaggio con D'Ambrosio). In mezzo, complice la squalifica di Melo, si rivedono Medel e Kondogbia spalleggiati dall'ex Dinamo Zagabria. Davanti il tridente dovrebbe essere composto da Icardi, Perisic e proprio Ljajic. Fuori, dunque, Jo-Jo e Biabiany.
Giampaolo vuole cominciare il 2016 col piede giusto e per farlo si affida alle sue certezze: Skorupski tra i pali, in difesa out Tonelli per un'infiammazione al ginocchio e dunque occasione per Barba con Costa di fianco a lui. I soliti Mario Rui e Laurini a presidiare le fasce, mentre in mezzo al campo potrebbe rivedersi Croce a causa del mal di schiena che perseguita Buchel. Confermatissimi i gioiellini Zielinski e Paredes con l'ottimo Saponara a sostegno del duo Pucciarelli-Big Mac.
La Serie A scalda i motori ed è pronta a ripartire nel giorno del suo, personalissimo, "Boxing Day".