Jeison Murillo, il muro. Colonna portante della retroguardia nerazzurra, simbolo del rinnovamento avviato da Thohir e Mancini. Coppia di ferro, Miranda - Murillo, esperienza il primo, strapotere fisico il secondo. Alle colonne della Gazzetta dello Sport, il centrale confida le sue impressioni sull'attuale cammino e ripercorre l'infanzia, non semplice. 

Con il compagno di reparto "Ci troviamo come fossimo insieme da sempre. Veniamo dallo stesso campionato, da due squadre robuste e forti, c'è esperienza, anche tattica, collaborazione, comunicazione, semplicemente ci capiamo al volo"

Una risposta alle critiche, il peso dei risultati. Continuare sulla strada intrapresa, correggendo i piccoli errori di percorso. All'Inter attuale serve un'ulteriore scossa sul piano del gioco, un passo avanti per trasformare il cinismo attuale in bel calcio.

"Penso al primo posto. Penso che sia importante capire le cose che non vanno bene, migliorare sempre, acchiappare il momento e anche il risultato. Nel calcio, alla fine, conta quello"

Un'Inter diversa, ricostruita dalle macerie precedenti. Giocatori di personalità, un frullato di effettivi chiamati a restituire nobiltà al club. 

"Siamo una squadra nuova, ma di gente che ha grosse personalità. Se sai di avere a fianco compagni forti, grossi fisicamente e che fanno paura, allora vieni contagiato, trascinato. E questo succede a ognuno di noi, a me e a tutti. Questa è l'Inter e questa è anche la sua forza"

Nel percorso nerazzurro, meriti importanti a Roberto Mancini. Sei mesi per assimilare il ritorno a Milano, l'estate per toccare con mano la creatura in divenire, ora il campo a confortare il lavoro. 

"Da tranquillità, sa guidare la squadra e va seguito"

Un idolo, "Thiago Silva", un'infanzia non semplice, in Sud America, dove il pallone è riscatto, via di fuga, "bisogna lottare, guadagnarsi ogni cosa", un obiettivo, "Pronunciare la parola Scudetto all'Inter non è un pensiero: è un dovere". 

Murillo indica la via, la corsa al titolo ri-parte da un'organizzazione difensiva con pochi eguali, dalle certezze del 23enne di Cali.