Dai dubbi estivi alle certezze attuali. Yuto Nagatomo cancella gli interrogativi di inizio stagione e torna a stringere, con forza, la divisa nerazzurra. Il contratto è in scadenza a giugno, ma il 29enne giapponese intende continuare la sua avventura milanese, intrapresa nell'ormai lontano 2011. 158 presenze con la casacca dell'Inter, una seconda pelle per un giocatore che riveste un'importanza non secondaria nello spogliatoio. 

Avvio in sordina, con Yuto in seconda fila nella batteria degli esterni di difesa. Nelle prime dieci giornate, 10 minuti con il Carpi e una sola presenza vera, reale, con il Palermo. Minuti interminabili ad osservare i compagni, fino alla chiamata, nel big match con la Roma. Mancini si affida a Nagatomo per arginare la velocità delle ali di Garcia. 

Nagatomo risponde e da quel momento ri-entra nei radar del tecnico, fino all'espulsione in quel del San Paolo. L'entrata in corsia su Allan decreta un nuovo stop. Scontato il turno di squalifica, il nipponico torna ad accomodarsi in panchina con Udinese e Lazio, complice il rilancio di Montoya e la stabilità di D'Ambrosio. 

Il sorriso è però il medesimo, Nagatomo accetta di buon grado e all'aeroporto di Tokyo Narita conferma alla stampa la volontà di proseguire il suo rapporto con il club. 

"Ho lavorato tanto, è stata una strada difficile ma ho sempre avuto fiducia perché ero nei piani dell'allenatore. Io all'Inter sto alla grande, anche i compagni mi vogliono bene. So delle trattive per il rinnovo e ho fiducia, sento che i dirigenti sarebbero contenti di tenermi all'Inter".

Dal futuro personale a quello del gruppo. L'Inter guida la A e assapora speranze da titolo. Scudetto e Champions, piatto ricco alla sosta. 

"Sin qui abbiamo fatto molto bene, siamo primi e abbiamo l'obiettivo scudetto. E io voglio tornare a giocare almeno una partita in Champions League".