Jonathan Calleri, professione attaccante, la nuova sensazione argentina, classe '93, nativo di Buenos Aires.

Calcisticamente, Calleri, nasce nell'All Boys, il salto di qualità nell'estate del 2014, quando Jonathan varca la porta della Bombonera e indossa la divisa del mitico Boca. 

Inizia qui l'ascesa di uno dei più luminosi talenti del calcio mondiale. Nella stagione corrente, 10 reti e 7 assist in Primera Division, 3 reti in 4 apparizioni in Libertadores, giocoliere letale nel Boca di Tevez. 

L'Europa chiama e Calleri risponde, si muovono club di forte impatto economico, perché la stellina stuzzica Liga e Premier, ma è l'Italia ad avere l'ultima parola, l'Inter in particolare. 

Calleri è l'uomo nuovo del comparto offensivo nerazzurro, in una sorta di naturale passaggio di consegne tra il nuovo - Calleri appunto - e il vecchio, Palacio, cuore Boca pronto all'ultimo ballo in nerazzurro, con prolungamento per una stagione. 

Mancini deve costruire il reparto del futuro e al momento può contare su un'unica prima punta di ruolo, Icardi, a cui si aggiunge una folta batteria di trequartisti, piedi buoni insomma, alla Calleri. Il ragazzo può coprire più fronti: punta centrale, seconda punta, esterno in una linea a tre dietro al 9. 

La trattativa è al dunque, perché Inter e Boca viaggiano sulla medesima linea d'onda e il calciatore è pronto ad opporre il sigillo sul suo sbarco nel vecchio continente.

Dal Sud America, con un biglietto da visita importante.  

"Il calcio europeo è quello che ognuno sogna. Tutti i giocatori vorrebbero giocare all’Inter, il treno passa una sola volta nella vita”.

"Il Boca ha già quasi tutto fatto con l’Inter ed è difficile per questo che rimanga alla Bombonera, questo e anche perché trovare continuità con il ritorno di Osvaldo sarebbe difficile". 

Queste le parole di Calleri, il saluto al Mito, la Bombonera, la mano tesa al futuro, l'Inter. 

Fonte Espn - Telam, Fc Inter News

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Johnathan Scaffardi
Lo sport come ragione di vita, il giornalismo sportivo come sogno, leggere libri e scrivere i piaceri che mi concedo