Doppio Icardi, Jovetic e Brozovic regalano all'Inter altri tre punti importantissimi per mantenere il primato e superare l'Inter del Triplete. Sedici punti in trasferta per la squadra "mourinhiana", diciasette per quella "manciniana" odierna. Una gara ostica quella di ieri sera al Friuli, davanti una buona Udinese, che ha provato più volte ad impensierire la retroguardia neroazzurra, ma Handanovic ha detto più volte di no. Assetto ultra-offensivo per gli uomini del Mancio (sedicesima formazione su 16 partite giocate), con Ljajic, Jovetic e Perisic dietro al capitano Mauro Icardi ed una mediana composta da Felipe Melo e l'incursore Guarin. La "spregiudicatezza" alla lunga ha pagato, anche se dopo l'occasione per Jovetic nei primi minuti (miracoloso Karnezis), l'Inter ha sofferto abbastanza, con Handanovic chiamato a fare gli straordinari su Widmer, Thereau, Di Natale.
Inter cinica nel primo tempo, dove, approfittando di due errori della retroguardia friulana, prima Icardi poi Jovetic con un cucchiaio morbido hanno portato in vantaggio la Beneamata per due reti a zero. Nel secondo, poche "preoccupazioni" e altre due reti. Mancini ha saputo impostare al meglio il match ed ha ancora sorpreso tutti con la scelta di Martin Montoya titolare dal primo minuto. Buona la risposta dello spagnolo alla prima partita dopo 6 mesi. Buono il match di Perisic e Ljajic, forse meno "pimpante" il serbo rispetto alle ultime partite, reattivi in fase difensiva con i loro ottimi ripiegamenti e propositivi in avanti.
Nota positiva la doppietta di Maurito Icardi, sbloccatosi finalmente e parso partecipe al gioco e consapevole del ruolo da capitano. Degno di nota, ancora una volta, il lavoro del pacchetto difensivo composto da Miranda-Murillo ed Handanovic, sempre più solidi ed impenetrabili (stratosferica la prestazione dello sloveno). Il Mancio può stare tranquillo, grazie anche agli uomini che partono dalla panchina, uno su tutti Marcelo Brozovic. Il croato ha ancora una volta convinto e stupito con il gran gol messo a segno. Inter sempre più prima grazie ad un gran gruppo e ad una solida consapevolezza, Thohir può sorridere e godersi la sua squadra.