La Lazio in trasferta a Saint Etienne non si giocava nulla. Se Stefano Pioli e Christophe Gartier avvessero avuto la possibilità di non giocare la gara, sarebbero rimasti volentieri a casa. Sopratutto per la Lazio, però, questa sfida poteva essere uno stimolo per ritrovare il gioco, per provare qualche movimento diverso dalle ultime opache uscite.

Il "test match" di stasera ha dato la possibilità a Stefano Pioli di lanciare per la prima volta in assoluto Chris Oikonomidis, talento australiano classe '95 ex primavera. Il numero 70 della Lazio è emerso soprattutto nel secondo tempo, nel quale con qualche giocata sulla fascia si è potuto mettere in evidenza: buona corsa e buon tocco. La Lazio è scesa in campo con il 4-4-2, forse in prova per la Samp, chissà. Comunque l'impressione è che con questo assetto la squadra sia più equilibrata pur non esaltando al meglio le qualità dei giocatori: Felipe Anderson sulla fascia nei quattro di centrocampo sembra un pesce fuor d'acqua e la coppia di attaccanti Djordjevic-Matri non si interseca al meglio per caratteristiche dei giocatori. Buone le prove dei terzini, Basta e Konko. Cataldi bene, chissà se Pioli si deciderà a dargli più spazio in campionato. Parolo è sembrato leggermente fuori condizione, troppo lento e poco lucido in alcune occasioni. 

Le squadre si sono affrontate senza tensione. Il pareggio, per quanto dimostrato in campo, può star stretto alla Lazio. I biancocelesti hanno tenuto in mano il pallino della gara per 75 minuti salvo poi sciogliersi leggermente dopo il gol del pareggio.

Matri nel primo tempo ha due buone occasioni, non gliene viene concessa una terza da Felipe Anderson in area perchè il brasiliano pecca di egoismo per cercare la gioia personale, che non trova: il suo tiro di piatto è un passaggio a Moulin. Il numero 10 laziale poco prima aveva avuto un'altra occasione, con un tiro al volo poi rimpallato dal difensore. Il primo tempo termina 0-0, ma è la Lazio che fa la partita, senza soffrire dietro. Unica nota negativa: i centrali difensivi Hoedt e Mauricio vengono entrambi ammoniti per eccessiva irruenza. Tanto per confermare che il vero problema della Lazio è sempre in quella zona di campo.

Nella seconda frazione passano cinque minuti e la Lazio trova il vantaggio con Alessandro Matri. Con un po' di fortuna Konko, stasera capitano, smarca davanti al portiere il bomber ex Genoa che scavalca il portiere con un tocco sotto e appoggia la palla in rete. Dopo il vantaggio la Lazio è regina del campo. Cataldi e Parolo iniziano a prendere iniziativa: al 60' il centrocampista dell'Italia Under 21 pesca Felipe Anderson sulla destra. Il brasiliano confeziona un assist al bacio per Djordjevic, che da solo davanti a Mounier riesce a mandare la palla sul palo esterno. I biancocelesti, così, non riescono a chiudere la gara. Dopo altri dieci minuti di predominio territoriale, arriva il fulmineo pareggio dei francesi. Anderson perde palla, Eysseric tira dalla distanza soprendendo un Berisha non certo impeccabile. A cinque minuti dalla fine Maupay spreca un'occasione ghiotta, per la delusione dei 35 mila spettatori.

Questi ultimi non si sono mai fermati nell'incitare la loro squadra anche in una partita dove il risultato contava nulla. Due coreografia hanno aperto le danze ad uno spettacolo nello spettacolo. Inoltre i tifosi francesi hanno esposto due striscioni indirizzati ai tifosi laziali: uno ricordava Gabriele Sandri, l'altro intimava un: "le curve non si dividono" riferendosi alla separazione in settori avvenuta nelle curve dell'Olimpico. 

La Lazio, che l'Europa la rivedrà a Febbraio, ora si potrà concentrare sul campionato. Alle porte c'è la Sampdoria di lunedì sera. La testa è già lì.