"La gara di Napoli è stata difficile, subendo un gol subito abbiamo abbassato il baricentro per 15-20 minuti e Mauro è rimasto isolato, non ha avuto palloni giocabili, avrebbe dovuto cercare altri spazi ma non ha giocato male. In quel momento la squadra era indietro perché condizionata. Nella ripresa poi ho dovuto fare un cambio. Alla fine Mauro farà i gol che ci serviranno, ora è in difficoltà ma non c’è nessuna preoccupazione".
È così che Roberto Mancini parla, durante la consueta conferenza stampa della vigilia, del “caso” Mauro Icardi. E prosegue:
"Gli attaccanti hanno bisogno della squadra e viceversa soprattutto in fase di impostazione. Questo vale per tutti. Ci sono momenti in cui la squadra subisce e ha bisogno di tutti per difendersi. Chiaro che quando sviluppi il gioco la squadra stessa deve cercare l'attaccante. Sono soddisfatto di tutti, se siamo stati in testa fino a lunedì significa che tutti hanno fatto bene. Allo stesso tempo tutti possono fare di più, rimanere in panchina può capitare a tutti".
Alla vigilia di Inter-Genoa dell’ex Gasperini dunque, Roberto Mancini si presenta come sempre nella sala conferenze del centro sportivo 'Angelo Moratti' di Appiano Gentile per rispondere alle domande dei giornalisti presenti. Tanti i temi affrontati dal tecnico iesino, non ultimo, un analisi della sconfitta subita contro il Napoli nell’ultimo turno di campionato.
"Avrei preferito vincere con un 1-0 stentato. Ma dopo la gara di Napoli c'è maggiore consapevolezza, possiamo competere con squadre anche più attrezzate di noi. Nonostante lo 0-2 la squadra ha continuato a crederci e voleva rientrare in partita. Eravamo in 10 e la reazione è stata positiva perché rischiavamo la goleada. E invece abbiamo avuto anche 4/5 palle gol per cercare il pareggio".
Formazione - "L’ultima volta avevo detto che giocava Samir! Stavolta dico Handanovic, Miranda, Murillo, Melo e Jovetic".
Coppia Icardi-Jovetic - "Penso che sia una questione di tempo. Si conosceranno sempre meglio. Poi con altri giocatori offensivi si rischia di essere troppi, ma è una questione di equilibrio perché se tutti difendono si può fare. Al City giocavo con tanti giocatori offensivi, ma serve che tutti aiutino anche con palla persa. A volte bisogna sacrificarsi per la squadra".
Ljajic - "Ha qualità tecniche importanti in fase offensiva, tante volte gli ho detto che correre è una questione mentale. Quando lo fa si accorge che non è così faticoso. Aiutare i compagni dietro è fondamentale in una squadra, lo può fare perché è resistente. Questione mentale".
Cartellini rossi - "Siamo la squadra con più cartellini rossi, è vero, ma penso sia solo sfortuna. Vengono giudicati male alcuni episodi".
Squadra - "Se andiamo avanti così fino alla fine mi va benissimo, non manca molto. Dopo aver affrontato tutte le big non abbiamo avuto grandi difficoltà. Tutte partite equilibrate ed è una cosa positiva che ci fa capire che facendo qualcosa in più possiamo rimanere lì o ambire ad un posto più in alto. Avrei preferito uscire dal San Paolo con 3 punti. A volte ci sono sconfitte che ti mettono in condizione di capire certe cose tattiche e di condizioni di squadra e di avversari. Finché non li affronti il pensiero è offuscato, non sei del tutto consapevole di cosa l’altro possa davvero fare. La cosa negativa è la sconfitta. Non abbiamo avuto troppo rispetto del Napoli, però una partita che inizia subito con un gol ci ha condizionato la gara".
Scudetto - "Siamo l'Inter e abbiamo l'obbligo di crederci e di lottare per questo anche se ci sono squadre più attrezzate. Non sempre però vince chi è più equipaggiato. Il campionato è equilibrato e negli scontri diretti i punti si divideranno. Il primo obiettivo è arrivare in Champions ma vorremmo fare di più. La Juve può recuperare, il Napoli e la Roma sono forti, la Fiorentina sta giocando bene ma non ho visto nessuno fino ad ora più forte dell’Inter".