La 14esima giornata di Serie A è destinata ad essere una delle giornate della svolta di questo campionato. Dopo la sconfitta della Roma, battuta in casa dall’Atalanta, le altre tre pretendenti al titolo possono approfittare di una piccola fuga: la Fiorentina, se dovesse battere il Sassuolo, ma soprattutto chi, tra Napoli e Inter, uscirà vittoriosa dal San Paolo

Si perché il posticipo di lusso di questa giornata è certamente Napoli-Inter, la prima contro la seconda, in una sfida dai mille volti e dai tanti significati. 

Le squadre sentono la responsabilità e il peso di non poter sbagliare perchè, sebbene il campionato sia ancora lungo, una vittoria significherebbe fuga, per l’Inter; ennesima dimostrazione di forza per il Napoli, fino ad ora vittorioso in tutti gli scontri diretti (Juve, Fiorentina, Milan… all’appello manca solo la Roma, che affronterà dopo i neroazzurri). 

In casa Inter si sente profumo di sfida al vertice, l’atmosfera è quella delle notti più importanti, quelle notti che i neroazzurri non vivono da troppo tempo. 

MANCINI- Così infatti ha parlato il tecnico in conferenza stampa: "Bisogna fare di tutto per vincere, attaccare in tanti per fare gol. Contro un avversario così forte servirà un po' di tutto. Loro completi, ma noi siamo davanti in classifica e questo è importante. Resto convinto che ci siano tre-quattro squadre più forti di noi, ma giochiamocela. Sapendo che il risultato del San Paolo non cambierà nulla. Anche se è vero che il Napoli è favorito. Certo che una vittoria ci darebbe una forza enorme, ancora maggiore di quella che abbiamo adesso”. Ecco perché quindi la concentrazione è massima in casa Inter, niente voli pindarici, solo tanto lavoro. 

FORMAZIONE- Come lo stesso Mancini spiega, la formazione dell’Inter resta sempre un rebus: “Non so se Icardi giocherà, stavolta non posso annunciare nemmeno 4 titolari certi, come prima del Frosinone, perché voglio tenere tutti sulla corda. Handanovic però gioca…”. Di certo al San Paolo non ci sarà Kondogbia, fermato a causa infortunio; le altre certezze, poche, riguardano gli irrinunciabili: Handanovic, Miranda e Murillo, la coppia centrale migliore della Serie A, a cui si affiancano, Nagatomo a destra e Juan Jesus (con più chance di D’Ambrosio) a sinistra. A centrocampo Melo e Medel non si toccano, mentre Guarin e Brozovic si giocano l’ultimo posto; in attacco resta il rebus Icardi-Jovetic, Ljajic invece sembra destinato a partire titolare così come Perisic, nonostante l’ottimo Biabiany di domenica scorsa. Questo quindi il 4-3-3 dell’Inter:

INSIDIE- Sono tante le difficoltà di questo match: la squadra guidata da Mancini domani si troverà di fronte undici giocatori di livello che attraversano un momento di grande sicurezza dove è soprattutto l’attacco, uno dei migliori della Serie A, a creare pericoli: Higuain e Insigne trovano il gol con costanza e facilità, mentre dietro la squadra sembra aver risolto i problemi e il gioco non solo affascina, ma risulta sempre concreto; non a caso gli uomini di Sarri arrivano da dodici risultati utili consecutivi. A tutto ciò però va contrapposta l’Inter prima in classifica, forse a sorpresa, ma comunque prima. La squadra neroazzurra, nonostante venga accusata spesso di non giocare bene, resta una squadra ostica dotata della migliore difesa del torneo, Higuain e compagni avranno di fronte uomini attenti e intenti a colpire nei momenti meno attesi. 

PRECEDENTI- Certamente lo stadio più stregato della Serie A, il San Paolo, per l’Inter che infatti non vince a Napoli dal 1997, poi 6 sconfitte e 3 pareggi (l’unica “vittoria” recente risale alla Coppa Italia, semifinale 2011, quando l’Inter vinse ai rigori); nemmeno la squadra del Triplete riuscì a lasciare questo stadio con il bottino pieno. Il San Paolo è uno stadio ostico per tutti è vero, ma per l’Inter sembra davvero impossibile vincere. Sembra esser arrivato il momento per provare a invertire il corso della stori. 

La partita quindi non ha bisogno di essere ulteriormente caricata, molti sono i motivi per aspettarsi una serata magica, l’importante sarà mantenere alta concentrazione e fiducia in sé stessi e nel proprio lavoro: le critiche in campo non trovano spazio, le parole nemmeno, sul terreno di gioco toccherà ai calciatori dimostrare di valere la posizione sapendo che, sebbene anche il pareggio non sia da buttare, uscire dal San Paolo con i tre punti vorrebbe dire tanto. Tantissimo.