Rey Manaj, Lushnjë, 24 febbraio 1997. Cresciuto prima nelle giovanili del Piacenza, della Cremonese e poi in quelle della Sampdoria, con la cui primavera ha messo a segno 4 gol in sole 10 presenze, in più senza mai partire da titolare, ma subentrando in tutte e dieci le occasioni, nella stagione 2014/2015 viene acquistato dalla Cremonese in Lega Pro. Nonostante la giovane età, 17 anni, viene impiegato ben ventidue volte, di cui dieci da titolare e dodici da subentrato. Colleziona due gol contro Alessandria e Feralpi Salò e un assist contro il Bassano. Il ragazzo mostra in stagione di avere indubbie qualità e molti club si interessano a lui, difatti viene monitorato da: Roma, Lazio, Juventus, Manchester United e Atletico Madrid, ma soprattutto dall'Inter. I nerazzurri non aspettano mosse dalle altre squadre e se lo assicurano, girando alla Cremonese Eguelfi e Forte. Nel frattempo Manaj è diventato 18enne e si aggrega al ritiro estivo 2015 dell'Inter, dove Mancini lo fa sudare e giocare tanto, sia nelle partitelle interne, che nelle amichevoli, risulta essere anche uno dei migliori della squadra nel trofeo Tim. Come ampiamente pronosticabile in campionato trova poco spazio, pochi minuti e solo due presenze sino ad ora, contro l'Atalanta e contro la Sampdoria (in cui si procura un rigore allo scadere del secondo tempo, poi non convalidato dall'arbitro, che avrebbe potuto portare i nerazzurri sul 2-1). Mancini non vuole bruciarlo, lo segue da vicino, lo sprona e lo vuole all'Inter e in prima squadra, prepara quindi il terreno per cercare di far maturare questo frutto ancora acerbo.
Lushnjë si trova in Albania, forse questo non tutti lo sanno, di sicuro lo sa Rey Manaj, che comincia a scalare le gerarchie calcistiche della sua Nazionale sin dal 2014, collezionando tre presenze nell'Under-19 dell'Albania e mettendo a segno un gol, caso vuole proprio contro l'Under-18 dell'Italia in un'amichevole, nazione che come sappiamo lo ha lanciato nel calcio che conta e lo sta coccolando nei panni dell'Inter e di Roberto Mancini. Ormai lo hanno capito, questo qui ha del talento e quindi quattro mesi dopo il suo esordio con l'Under-19 albanese, viene subito fatto aggregare alla rosa dell'Under-21. Risultato? Tre partite giocate per le qualificazioni ad EURO 2017, due gol messi a segno (contro Liechtenstein ed Ungheria) e cinque punti conquistati dall'Albania. Il salto dall'Under-21 alla nazionale superiore sembrava ormai cosa fatta, ma il giovane Rey lo mette a rischio con una dichiarazione infelice sul c.t dell'Albania De Biasi, una vecchia conoscenza del calcio italiano, già recordman in terra albanese con la conquista, per la prima volta nella storia delle "Aquile", di una qualificazione alle fase finali di un Europeo o Mondiale. "Non è vero che gli ho mandato messaggi per mettergli pressione: io non lecco e non vendo il cuore", queste le parole di Manaj, che non hanno sicuramente fatto piacere al coach De Biasi, il quale però non ha voluto lasciare la questione in sospeso, conscio anche dell'importante apporto che il ragazzo avrebbe potuto dare in chiave futura alla sua nazionale. Il giorno dopo Manaj si scusa per le sue parole e De Biasi perdona i suoi "errori di gioventù". Passano altri otto giorni dalle dichiarazioni dell'interista e De Biasi, il suo secondo Tramezzani (ex giocatore di Inter, Atalanta, Empoli e Tottenham) e Manaj vanno a pranzo a Milano, dove risolvono definitivamente la questione. Il 13 Novembre 2015, il record di De Biasi passa in secondo piano, perchè lo stesso allenatore convoca Manaj per l'amichevole contro il Kosovo e il 18enne interista, subentrato al 54', dopo solo dodici secondi dal suo ingresso in campo fa il suo primo gol con la nazionale maggiore, un colpo di testa sugli sviluppi di un calcio di punizione.
Non c'è alcun dubbio che adesso il ragazzo sia esaltato dal gol, dal record e dall'esordio con la sua nazionale, cosa che non può fargli altro che bene. Chissà se Mancini pensa la stessa cosa e se gli darà maggiore spazio nel resto della stagione, di sicuro il tecnico dei nerazzuri si è dimostrato piuttosto imprevedibile in quanto a scelte tecniche nelle ultime giornate di campionato.