Jonathan Biabiany ora ha un sorriso dipinto sul volto. Può giocare, correre, vestire la maglia dell'Inter, senza paure e pensieri. Il passato è un ricordo non troppo lontano e a InterNos, trasmissione in onda su Inter Channel, il 27enne di Parigi racconta il ritorno in nerazzurro. Dopo il mancato approdo al Milan, per l'emergere di problemi cardiaci, un lungo stop, fino alla chiamata dell'Inter. Mano tesa all'uomo ancor prima che al giocatore. Mesi intensi, di allenamento graduale, fino al ritorno a tutti gli effetti.
"Quando l'Inter mi ha ricontattato ero felice, dopo essere stato sei mesi fermo. Loro sono stati molto gentili a farmi allenare prima ancora di aver trovato un accordo".
Un male sconosciuto, una verità che sale in superficie all'alba di un trasferimento in rossonero, un duro colpo alle certezze di un ragazzo, in quel momento, in cerca di consacrazione.
"Non avevo mai avuto sintomi. Ho avuto pazienza e aspettato il momento giusto per tornare. Meglio stare fermi un po' di più e non rischiare".
Dodici giornate, uno scorcio di stagione utile per tracciare un primo bilancio. L'Inter vince, non sempre piace, ma trova forza nei numeri e nella classifica. Status da grande acquisito, Biabiany fa appello alla storia e candida la squadra al titolo. Si parla apertamente di Scudetto, solo qualche mese fa un'utopia.
"Secondo me ogni anno l'Inter deve lottare per lo scudetto, è una delle squadre più forti d'Italia e anche d'Europa. Vedersi in testa alla classifica ti fa sentire sempre più forte, in più abbiamo un ottimo gruppo. La scelta del numero? Ho preso l'11 perché l'ho avuto ai tempi della Primavera".
Un tuffo nel tempo, la mente corre al 2010. Biabiany e l'Inter, binomio vincente nel Mondiale per Club. L'esterno mette la firma sul trofeo e il ricordo, ancor oggi, è dolce.
"Ero arrivato all'Inter dopo un anno di Serie A al Parma. Giocare con quei grandi campioni era un bene per me, poter imparare da gente di qualità e che aveva vinto tutto".
Cinque apparizioni fin qui in A, scampoli di partita, per accendere nel finale l'Inter. Mancini spesso sottolinea l'importanza di Biabiany, perchè nessuno ha le caratteristiche del francese nella rosa attuale dell'Inter. Cambio di passo fulminante, dribbling, profilo perfetto per il 4-3-3. Manca ancora qualcosa per giungere alla forma ottimale, ma la strada è giusta, Biabiany è un giocatore, finalmente.