Giorno di vigilia e giorno di parole per Roberto Mancini. In mattinata ad Appiano Gentile l'ex attaccante ha diretto l'allenamento e si è anche presentato in conferenza stampa, come da rito, per parlare della partita che attende la sua Inter domani, alle ore 12.30: a Torino, contro il Torino, per aprire il programma della domenica. Una sfida ostica, come racconta lo stesso tecnico: "Per caratteristiche giocare contro di loro non è mai stato facile, hanno qualità che altre squadre non hanno. Ventura è bravo, conosce il calcio, è furbo. Domani ci sarà davvero bisogno di lottare su ogni palla. Abbiamo tutti e due un pezzo di cuore blucerchiato, ci assomigliamo per questo...".
Ancora un dubbio frulla nella testa del tecnico, e riguarda Maurito Icardi, già in panchina contro la Roma. Potrebbe ripetersi questa situazione? Mancini spiega: "La panchina contro la Roma non doveva trasmettergli nulla, è stata una scelta tattica. Capita a tutte le squadre, è successo anche a Jovetic. Nella Juve stanno in panchina Morata o Dybala, al Milan Luiz Adriano. Il nostro lavoro è quello di fare scelte importanti: lui veniva dal gol di Bologna, non doveva dimostrare niente. Prima o poi inizierà a segnare e farà gol importanti. Se gioca domani? Le decisioni saranno prese oggi, vedremo se riuscirò a non sbagliare formazione. In questo momento una sua cessione sul calciomercato non è reale o possibile per tanti motivi".
Anche a centrocampo ancora qualche enigma da risolvere, ma il fiore all'occhiello del mercato estivo dovrebbe partire titolare: "A Kondogbia manca solo conoscenza del calcio italiano, è giovane e forse lo dimentichiamo. Non può avere la stessa esperienza di giocatori più grandi, è un ragazzo abbastanza timido e sensibile, deve migliorare questa cosa qua ma è solo questione di tempo. Medel? Sta bene, non ha nessun tipo di problema".
E a proposito di centrocampo, in settimana si sono infittite le voci che vedrebbero Pirlo vicinissimo a vestire il nerazzurro, ma Mancini le allontana: "Non ho mai parlato con lui, nel calcio tutto può accadere ma al momento non c'è stato niente. La MLS è finita, ma non so quali siano le sue intenzioni. Se vuole riposarsi o tornare in Italia per cinque mesi: di certo ci sarebbero squadre interessate a lui. Non è un giocatore normale, è un campione: capisce il gioco prima degli altri. Sicuramente in futuro dobbiamo cercare giocatori con le sue caratteristiche, ora abbiamo calciatori forti fisicamente che torneranno certamente utili a febbraio con i campi più pesanti".
Ma intanto il tecnico pensa agli obiettivi: il primo di tutti è lo scudetto. "Non c'è una squadra superiore alle altre - dice Mancini - Ci sono squadre che sono insieme da più tempo e quindi hanno più certezze. La Roma e il Napoli sono attrezzate meglio per questo motivo, noi non lo siamo e dobbiamo lavorare meglio su tanti aspetti. Noi abbiamo giocatori bravi, servono più gol degli attaccanti, da Icardi a Jovetic fino a Palacio. Servono 12-15 partite per capire i reali valori del campionato, di certo noi adesso abbiamo meno incertezze rispetto a qualche settimana fa".
Ma qualche nota negativa c'è: "Fino ad oggi hanno avuto tutti la chance di giocare, tranne Montoya. E questo mi dispiace, perché vorrei che potesse giocarsi una maglia da titolare perché è un grande professionista".
In chiusura, gli auguri a Valentino Rossi: "Non sarà una gara semplice, ha dei punti di vantaggio e credo che lui stesso pensi di farcela. Tutti noi speriamo che vinca il Mondiale, credo che se lo meriti e nella malaugurata sorte che non ce la faccia, sarà comunque il pilota più forte al mondo".