Erano i secondi tempi il tallone d’Achille del Verona, almeno fino a oggi. Perché nell’anticipo della 12esima giornata di Serie A 2015/16 gli scaligeri si sono sciolti dopo 15 minuti nel primo tempo, subendo i due gol di Giaccherini e Donsah che sono valsi la vittoria per 2-0 a un Bologna risorto dopo la cura Donadoni, che pare funzionare. 180 minuti, 5 gol fatti e 0 subiti, due vittorie. E la classifica torna a sorridere, a quota 12. Resta fermo a 6 punti invece un Verona ancora senza vittorie e con un Mandorlini sempre più vacillante.
Il tecnico degli scaligeri sceglie un 4-3-3, ancora senza diversi titolari ma sempre meno in emergenza: Pazzini guida l’attacco orfano di Toni, Greco agisce da regista a centrocampo e in difesa Helander prende il posto di Rafa Marquez. Donadoni prova Rossettini da terzino destro e Diawara da regista, affiancato da Donsah e Brienza. Davanti, insieme a Destro, niente Mounier: scelti Rizzo e Giaccherini.
L’impatto sulla gara di quest’ultimo è a dir poco devastante: ci mette 6 minuti a portare in vantaggio il Bologna, girando in rete con il sinistro un ottimo cross da sinistra di Masina, che garantisce spinta costante come d’abitudine. La timidissima reazione del Verona viene ulteriormente spenta poco dopo, quanto è Donsah a segnare il clamoroso 2-0 immediato: è il 14’ quando in diagonale col destro l’ex di giornata infila Rafael, incolpevole al contrario della sua difesa. Il primo tempo finisce praticamente lì, tra le facce deluse e sconsolate dei gialloblu che ci provano con Pazzini e Jankovic, ma non creano mai seri pericoli dalle parti di un Mirante che di fatto deve scomodarsi solo per mandare sopra la traversa una deviazione di Gastaldello e per bloccare un tiro di Hallfredsson. Per il resto, il Bologna gestisce per la prima metà e per il finale, mentre in mezzo il Verona ha uno scatto d’orgoglio che non porta però risultati.
La ripresa non è certamente divertente, tutt’altro: le squadre non riescono a concludere nonostante le buone opportunità, soprattutto per un Hellas incapace di realizzare. L’assenza di Toni si sente e Pazzini non gioca una delle sue migliori partite: i palloni in mezzo arrivano, in particolare uno di Hallfredsson e un corner nel finale, ma nessuno riesce a impensierire Mirante. Succede anzi il contrario, nel finale dopo una girandola di cambi è il Bologna a sfiorare due volte il terzo gol: Taider ci prova con il destro da posizione defilata, Rafael devia con la gamba e la manda sulla traversa, poi in un flipper impazzito finisce addosso e Greco e sul palo. Quantomeno non entra. Ma se prima è la fortuna ad aiutare gli scaligeri, pochi minuti dopo è Brighi che a porta quasi vuota spara in curva un pallone al limite dell’area.
Gli errori nel finale non cambiano comunque la sostanza di una gara giocata benissimo dal Bologna, e in particolare da un Destro ritrovato, così come tutta la squadra. Il Verona sente l’assenza di Toni, Mandorlini è sconsolato e la crisi è sempre più profonda.