Prova di maturità. All'Olimpico di Torino, domenica all'ora di pranzo, l'Inter sfida il Toro ferito e chiede alla trasferta piemontese la consacrazione a grande. La vetta certifica la forza della squadra di Mancini, ma la vittoria interna con la Roma non può essere biglietto da visita isolato, occorre una conferma in campo nemico per consolidare l'avvio di stagione. Ventura, reduce da due punti nelle cinque uscite recenti, punta sul fattore casalingo per stoppare la corsa nerazzurra, e rilanciare un undici colpito dalla beffa-Cuadrado. Il gol del colombiano, al tramonto del derby, firma la crisi granata e accende i riflettori sulla sfida del week-end. L'Inter conosce le difficoltà della gara e le intense sedute della settimana corrente evidenziano la cura maniacale con cui il gruppo prepara la sfida.
Sul fronte formazione, qualche dubbio a poche ore dalla partenza. Certa l'assenza di Guarin - out un turno per decisione del giudice sportivo - come quella di Vidic, ai box per infortunio. In diffida, Kondogbia e Melo. Mancini riparte dalle sue colonne portanti, Handanovic tra i pali, Miranda e Murillo al centro della difesa, Medel a chiudere le proiezioni offensive del Toro, un passo avanti alla linea a quattro.
Primi dubbi sulle corsie laterali. Mancini balla tra conferme e rilanci. Con la Roma, spazio a sorpresa a D'Ambrosio e Nagatomo. La velocità del nipponico per limitare Gervinho, questa la mossa del tecnico. A Torino, possibile conferma per l'ex D'Ambrosio, più incertezza a sinistra, dove crescono le quotazioni di Telles e Juan Jesus.
In mediana, da scegliere le due mezzali. Melo si gioca il posto con Brozovic. Al momento è spalla a spalla, la personalità del brasiliano va a sbattere sulla duttilità del croato. Brozovic consente a Mancini di modellare un'Inter a più volti, camaleontica. Corsa, sacrificio, qualità, difficile rinunciare al Brozovic attuale. Ennesima occasione per Kondogbia, il transalpino si candida per il centro-sinistra.
Nel settore d'attacco, Perisic e Jovetic al via, con un unico quesito che riguarda Ljajic e Icardi. L'argentino - fuori per motivi tecnici e comportamentali nel big match con la Roma - studia il riscatto, il serbo offre invece alla causa copertura e maggior qualità. Due prototipi differenti, sta a Mancini scegliere l'impostazione da dare alla partita. Icardi parte con i favori del pronostico, improbabile una seconda esclusione a stretto contatto con la prima.