Tra campo e mecato. L'Inter corre, respira - anni dopo - sensazioni da primato, inevitabile coltivare sogni di successo, perché undici tornate rappresentano un banco di prova attendibile e la solidità della squadra è ormai acclarata. L'acquolina in bocca induce ad aprire nuovamente le casse, alfine di completare un organico imperfetto. Manca qualità nella zona di mezzo, è evidente. L'estrema fisicità di Melo, Medel e Kondogbia non può garantire una manovra fluida, veloce, occorre inserire un elemento di tecnica e pensiero. Si spazio dall'usato sicuro alla scommessa di talento, da Pirlo a Grujic. Il campione al tramonto - duello con il City e resistenze della Mls all'orizzonte - e il giovane di scuola serba apprezzato da Stankovic, profili che, per diversi motivi, stuzzicano il Mancini allenatore.  

Si sussurra anche di uno scambio alle porte con il Milan - Mauri in nerazzurro, Ranocchia in rossonero - al momento spifferi di corridoio, difficile l'Inter possa accettare l'operazione con un baratto secco, senza entrate. 

Il tavolo delle trattative coinvolge, ma non deve distogliere l'attenzione dalle questioni più inerenti al momento attuale della squadra. Il successo sulla Roma certifica la forza del gruppo e la trasferta di Torino è banco di prova naturale per testare la resistenza a lunga gittata. I granata esprimono, in casa, il massimo potenziale e Ventura medita il riscatto dopo la beffa nel derby (Cuadrado al tramonto per il 2-1 Juve). 

Nell'allenamento di ieri, prime mosse di Mancini. Il tecnico deve sopperire all'assenza di Guarin - out un turno per squalifica - pensa quindi al rilancio del 4-2-3-1, da definire però gli interpreti. In difesa, nessun dubbio sulla coppia centrale, al via Murillo - Miranda. Rebus esterni: D'Ambrosio punta alla riconferma a destra, a sinistra tre in lotta per una maglia (Nagatomo, Telles, Juan).

Felipe Melo - assente con la Roma - bussa alla porta dell'undici titolare, ma la condizione non è ottimale e il brasiliano rischia la panchina. Medel è in recupero e non è in dubbio per domenica. Con il cileno, spazio a Melo o a Kondogbia, piacevole riscoperta nel finale con i giallorossi. Icardi - a sorpresa messo in disparte di recente - medita il riscatto, è lui il riferimento centrale, davanti a un terzetto composto da Perisic, Jovetic e Brozovic. Il croato è giocatore duttile, può abbassarsi in mediana trasformando l'Inter, dal 4-2-3-1 al 4-3-3. Attenzione a possibili sorprese, Ljajic e Biabiany scalpitano.