Succede tutto in sei minuti. Gilardino risponde a Perisic. L’Inter butta un tempo e perde la sintonia con la vittoria. Tre punti su dodici a disposizione nelle ultime quattro gare. Questo il bilancio del match contro il Palermo. Il terzo anticipo della nona giornata di campionato in Serie A dopo Empoli-Genoa e Carpi-Bologna termina 1-1 al Barbera regalando al Palermo un punto che vale una vittoria. I padroni di casa dopo il successo di Bologna, baciano le mani a Sorrentino capace di tenere i suoi in partita specialmente nella ripresa. L’Inter spreca un tempo poi si rianima rendendosi pericoloso in più di un'occasione. Nonostante Murillo lasci i suoi in inferiorità numerica all’80’ gli uomini di Mancini tirano fuori il carattere cercando il nuovo vantaggio fino all'ultimo.
Sul campo tabù di Palermo, l'Inter ha provato l'assalto alla vetta della classifica ma è riuscito solo nell’aggancio alla Fiorentina in attesa del match di domani contro la Roma. In vista di un tour de force da tre gare in otto giorni, il tecnico nerazzurro cambia qualcosa nell'undici da schierare in campo: alla fine, riposa Felipe Melo, con Fredy Guarin e Gary Medel a fare compagnia a Geoffrey Kondogbia. Torna dal primo minuto Yuto Nagatomo, per Santon, mentre Telles si posiziona a sinistra al posto di Juan Jesus titolare contro la Juventus. Nel Palermo, Alberto Gilardino e Franco Vazquez terminali offensivi con, a centrocampo, Oscar Hiljermark a vincere il ballottaggio con Mato Jajalo.
Tutto e il contrario di tutto. Un assunto banale ma perfettamente calzante per il match che chiude il sabato di anticipi della nona giornata di Serie A.
Primo tempo che si chiude sullo 0-0 con poche emozioni all’attivo e un guizzo per parte a risvegliare i dormienti spiriti. È un inter opaca quella che prova a macinare gioco nei primi 45 minuti vissuti al Barbera. Difesa solida, con un Handanovic super e un Miranda più solido che mai, centrocampo intorpidito, palloni giocabili a singhiozzo per quei tre lì davanti. Non c’è intensità, le idee scarseggiano, il cinismo delle prime cinque giornate si rileva un alleato incostante per gli uomini di Mancini. Se i primi dieci minuti sono di studio con le due squadre arroccate nel lato amico del campo poi, il Palermo, prova a prendere spazio. E ci riesce, con Gilardino e Vazquez a far da apripista. È attento Handanovic al 16’ a bloccare a terra proprio un tiro dell’ex argentino prima che il Gila si avventi sul pallone. Jovetic prova a martellare nella zona difesa da Sorrentino ma l’azione corale insistita dei nerazzurri, al 24’, si spegne sui piedi di Guarin che manda il pallone sul fondo. Il colombiano sembra esser rimasto sui campi della Pinetina, troppo approssimativo. Gilardino invece insiste ma al 26’ impatta male il pallone su cross di Rispoli per buona pace di Miranda che rimprovera Telles per lo spazio lasciato al Campione del Mondo. Un minuto più tardi, ci pensa Handanovic a chiudere lo specchio della porta ancora a Vazquez. I nerazzurri commettono errore in disimpegno, il Palermo si invola in contropiede ma lo sloveno si oppone alla grande alla botta sicura di Vazquez. L’Inter fa fatica a pressare i rosanero, ha una manovra troppo lenta ma al 39’ trova la prima palla gol del suo match. Guarin però, superficiale, perde tempo da posizione ottimale e si fa murare la conclusione. Il primo tempo si chiude qua, con un Palermo decisamente più corposo e i nerazzurri poco brillanti.
Tutto e il contrario di tutto dicevamo. Quando sembrava che il torpore avesse preso il sopravvento, la ripresa al Barbera si anima di un nuovo spirito, combattivo e produttivo. Se ne fanno portabandiera gli uomini di Mancini che, al rientro con l’undici invariato, suonano la carica della riscossa. Al 49’ Maresca commette un fallo su Jovetic bravo a rubar palla al limite dell’area e regala una punizione da posizione ottimale. Ma Sorrentino non vuole farsi parlar dietro e ricorda agli ospiti che la porta è la sua casa, indovinando la direzione e deviando in angolo. Mancini legge segnali di ripresa e richiama il già ammonito Kondogbia per il fresco Biabiany. E ha ragione perché al 60’ arriva il vantaggio per i suoi. Grande giocata del neo entrato che penetra sulla destra e in area mette in mezzo con il cucchiaino per Perisic che deve solo mettere in rete a porta vuota per il vantaggio. E' una perla il filtrante di Jovetic per Biabiany che dà il via all’azione del vantaggio. Ma il Palermo non ci sta e cerca subito il pareggio. Pareggio che arriva al 66’. La difesa dell’Inter, questa volta, è anche sfortunata. Batti e ribatti in area su calcio d'angolo, il pallone sbatte su Gilardino che infila da pochi passi. Tutto da rifare dunque per i nerazzurri che insistono nell’assalto ma Sorrentino, questa sera in grande spolvero, è un osso duro. Il match cambia volto, è un botta e risposta incessante. Al 71’ Sorrentino smanaccia su cross di Nagatomo poi Guarin viene murato, ancora. Sul ribaltamento di fronte, Handanovic risponde a Rispoli la cui conclusione viene respinta. Pochi minuti più tardi però l’Inter ha l’occasionissima della serata. Guarin va al tiro, Maresca devia il pallone sul quale si avventa Sorrentino con un gran balzo a trovare l’angolo. E mentre Mancini richiama Icardi per Lijaic, Murillo commette il secondo fallo della serata e Doveri gli sventola il rosso per doppia ammonizione. Il contatto con Vazquez però non sembra così netto. L’Inter resta dunque in dieci a dieci minuti dal triplice fischio. Mancini gioca il suo terzo cambio e si copre inserendo Ranocchia per Jovetic. I nerazzurri non demordono e nonostante l’inferiorità numerica cercano il nuovo vantaggio. Guarin prova l’involata al minuto 81 ma, al limite dell’area, legge ancora una volta male l’azione e va alla conclusione spedendo il pallone sul fondo. Questa sera la visione di gioco del colombiano desta perplessità. Doveri concede tre minuti di recupero e Sorrentino si rende ancora protagonista. La gloria è tutta per l’estremo difensore rosanero che all’89’ è bravissimo ad intervenire su Biabiany lanciato da Lijiaic.