Esame rosanero. L'Inter, di scena al Barbera, fronteggia una prova di maturità, utile a definire il ruolo nerazzurro in una A senza padrone. La nona tornata oppone Fiorentina e Roma, l'Inter, a una lunghezza dalla vetta, può presentarsi in testa all'alba domenicale. Il trittico che prende il via dalla Sicilia - martedì, nel turno infrasettimanale, sfida al Dall'Ara con il Bologna - trova il suo epilogo nell'intreccio con la Roma di Garcia. In sette giorni, il campionato della banda Mancini può assumere una fisionomia definita.

Il recente passato porta in dote due punti. Dopo la scorpacciata d'inizio, l'Inter paga qualche uscita zoppicante. La debacle interna con la Fiorentina è il primo punto negativo della stagione. Da allora due pari, diversi nello sviluppo. L'Inter rimonta la Samp a Marassi, con una prova di carattere e sostanza. A chiudere l'avvicinamento alla gara odierna, lo 0-0 con la Juventus, figlio di un primo tempo impetuoso e di una ripresa di conserva.

Il Palermo non può far sconti. Il gol di Vazquez - decisivo nel confronto salvezza con il Bologna - restituisce tranquillità e fiducia a Iachini, ma la classifica è ancora appesa al filo del dubbio. Il prossimo turno pone i rosanero al cospetto del Napoli di Sarri, un uno-due pesante, che costringe a cercar punti in "zone d'ombra".

Settimana tranquilla alla Pinetina, con il divertente intermezzo del Berlusconi. Un tempo, poco più, di Inter 2. Sgambata utile a molti per recuperare posizioni nelle gerarchie del tecnico. Lodi per Kondogbia, Ranocchia e Biabiany. Applausi per Carrizo.

Qualche dubbio alberga nella mente di Mancini. In primis, una questione di modulo: 4-2-3-1 o 4-3-1-2? L'idea è di proporre un'Inter a trazione anteriore, ma attenta all'equilibrio, con i due esterni alti in grado di supportare la mediana in fase di ripiegamento. Perisic è il padrone dell'out di sinistra, a destra chance per Biabiany. Il francese, in crescita, piace a Mancini, ma la candidatura di Brozovic - sorpresa con la Signora - è al momento preferibile. Jovetic è il perno alle spalle di Icardi.

In mediana, turno di riposo per Felipe Melo. Il brasiliano, diffidato, ricarica le batterie, lasciando spazio a Geoffrey Kondogbia, dirompente di fronte al Milan mercoledì. Completa il pacchetto centrale, Medel.

Murillo, smaltito il raffreddore, affianca Miranda e cancella un dubbio nel comparto arretrato. Persiste, invece, il duello tra Juan e Telles per la corsia mancina. Favorito il brasiliano. Tra i pali Handanovic.

Iachini si affida al 3-5-2 per scovare i limiti dell'Inter attuale. Sorrentino guida la retroguardia a tre, composta da Andelkovic (un passo avanti a El Kaoutari), Gonzalez e Struna. Maresca è il metronomo di mezzo, ai suoi lati Jajalo (Hiljemark) e Rigoni. A Rispoli e Lazaar il compito di coprire le fasce laterali. Qualità sulla trequarti, con Vazquez, uomo di pensiero e genio dell'undici rosanero, a ispirare la prima punta, Gilardino.