Riflette, Stefano Pioli. La sua Lazio sembrava avere ingranato dopo la scoppola di Napoli di un mese fa, ma così non è stato. O almeno, non del tutto. La striscia di quattro vittorie consecutive tra campionato e coppe si è fermata domenica pomeriggio a Sassuolo, quando Berardi e Missiroli hanno generato un 2-1 che non ha sorriso ai biancocelesti, i quali avevano una grande chance di agganciare il primo posto della Fiorentina. Tutto rimandato per ora.
Ma a Formello è già tempo di pensare all'Europa League, perchè domani sera all'Olimpico di Roma arriva il Rosenborg, squadra sicuramente inferiore sulla carta, ma molto pericolosa e da non sottovalutare, come fece il Saint-Etienne, che pareggiò in casa per 2-2 contro i norvegesi, che stanno cercando di rilanciarsi con un nuovo progetto dopo i fasti del decennio scorso, quando erano una presenza fissa in Champions League, togliendosi anche qualche piccola soddisfazione.
La Lazio è reduce dalla vittoria per 3-2 contro il Saint-Etienne, in precedenza aveva pareggiato in Ucraina con il Dnipro, un 1-1 dal sapore di beffa essendo arrivato nel finale con il solito Seleznyov, già castigatore (insieme al guardalinee) del Napoli nella scorsa edizione. I biancocelesti non possono sbagliare: vincere significherebbe distanziarsi e mantenere il primato, per ora condiviso col Dnipro.
Per la gara di domani sera Pioli è orientato verso una formazione ricca di giovani, ma anche di esperienza. Tra i pali Berisha, portiere di coppa, con davanti a lui la linea composta da Konko e Radu sugli esterni, Hoedt e Gentiletti in mezzo. Linea verde in mediana con Cataldi e Onazi, e anche sulla trequarti, dove Morrison e Kishna sembrano avere una maglia, anche se Mauri e Felipe Anderson sono seri concorrenti. Più certo del posto Candreva a destra. Davanti l'unica punta sarà Alessandro Matri.