Da Reggio all'Olimpico, dalla A all'Europa. La sconfitta con il Sassuolo mina l'ottimismo di casa Lazio. Una battuta d'arresto che frena la risalita e ripropone il mal di trasferta della compagine biancoceleste. Dopo il successo a Verona, un passo indietro che costringe Pioli a raccogliere i cocci per preparare al meglio l'impegno d'Europa League. Il doppio confronto con il Rosenborg decide le sorti della Lazio, capoclassifica a quota 4 con il Dnipro. L'undici scandinavo - un pari e una sconfitta fin qui - deve uscire da Roma con qualcosa in mano per rientrare in corsa.
Pioli, come di consueto, deve fronteggiare numerose defezioni. De Vrij insegue un recupero difficile, il ginocchio costringe a una terapia conservativa, in attesa di valutare una futura operazione. Biglia combatte lo stiramento recente e spinge per un rapido rientro - difficile vederlo giovedì, plausibile una presenza domenica - Parolo osserva da fuori. Buone notizie sul fronte Djordjevic. L'attaccante è a un passo dal lavoro in gruppo.
La scoppola del fine settimana porta però in dote un'ulteriore tegola. Keita Balde si ferma, un mese di stop. Per l'esterno offensivo, lesione distrattiva del legamento collaterale mediale, tutore al ginocchio e da oggi terapie. Pioli perde una pedina chiave del suo schieramento, perchè Keita ha una doppia valenza, può infatti non solo ricoprire la casella esterna nei tre dietro al riferimento centrale al via, ma può anche vestire i panni del "guastatore" a partita in corso. Rapidità e tecnica per disinnescare le difese altrui. Nella gara con il Sassuolo, un saggio della sua importanza in occasione della firma capitolina.
Senza Keita, spazio a soluzioni alternative. F.Anderson può tranquillamente agire sul fronte esterno, come Kishna, l'impressione, però, è che l'assenza del talento laziale inaridisca le variabili in mano a Pioli. La Lazio perde imprevedibilità e iniziativa.