Inseguito, corteggiato, conteso. Ivan Perisic approda a Milano dopo un'estate lunga, tormentata. Una lotta di numeri e carte con il Wolfsburg, una fumata bianca sofferta. Il giocatore cardine del nuovo progetto, l'esterno scelto da Mancini per virare su un'Inter diversa. Ora, Perisic è pronto al salto di qualità. Chiusa la parentesi con la Croazia - successo a Malta e seconda posizione alle spalle dell'Italia nel girone - Ivan "sposa" definitivamente il club attuale.

"Ora potrò concentrarmi anima e corpo sull'Inter fino a maggio. Appena arrivato alla Pinetina, ho ringraziato Ranocchia e Santon. Sapevo che l'Italia avrebbe battuto la Norvegia. Noi e voi abbiamo meritato Euro 2016 più delle avversarie".

Inter e Juventus, legate a doppio filo dal ribaltone estivo. Entrate e uscite a ritmo serrato, due progetti che prendono forma su basi differenti. I bianconeri salutano campioni del passato e abbracciano ragazzi di talento, i nerazzurri cancellano le scorie recenti e tornano a investire con prepotenza sul mercato. Difficile ipotizzare da subito macchine perfette, serve tempo per avvalorare le scelte delle due società. La Juve paga il ricambio, l'Inter la forte ricostruzione.

Perisic analizza la realtà. Sulla partenza di Tevez, Vidal e Pirlo "Al tempo ho pensato che se ne andavano tre dei cinque giocatori più importanti. Poi è vero che hanno preso diversi giocatori forti. Speriamo che abbiano bisogno di ancora un po' di tempo per trovare il giusto assetto".

La scelta Inter: "Il nuovo progetto mi ha attratto. L'Inter ha alzato la Champions 5 anni fa, è un club che ha fatto la storia. Possiamo sfruttare il vantaggio di non fare le Coppe, che toglieranno energie alle nostre concorrenti. Avere il tempo di allenarsi e conoscersi è fondamentale in un nuovo progetto. Ho lasciato la Germania perchè avevo capito che sarebbe stato impossibile rivaleggiare con il Bayern".  

Il croato non si sbilancia per la sfida domenicale, non pone paletti, si insegue il massimo obiettivo.

"Per batterli dovremo metterci testa, cuore e quella fortuna che non guasta mai".

Si riparte dalla scoppola interna con la Fiorentina. L'Inter trae giovamento dalla peggior gara disputata fin qui, per evitare, al cospetto della Juventus, i medesimi errori.

"Quella gara ci deve servire da lezione, ma non fa testo. Serata maledetta, a cominciare dall'infortunio di Jovetic nel riscaldamento, che poi ha convinto Mancini a cambiare sistema di gioco. Diversi di noi si sono trovati fuori posizione. Poi abbiamo preso subito gol. Il rosso a Miranda è stata la mazzata definitiva". 

Infine, un messaggio a Mancini sulla posizione preferita in campo: "Esterno di sinistra".

Il primo derby d'Italia per Perisic, uno spartiacque importante nella stagione dell'Inter. Rimandare la Juve e nobilitare il buon inizio, a San Siro passa un treno d'alta classifica.